Dopo la rinuncia alla candidatura di Angelino Alfano, Alternativa Popolare si spacca in due. La direzione del partito oggi alle 18.
Si è chiusa con un nulla di fatto la direzione di Alternativa Popolare, l’assemblea è aggiornata a oggi pomeriggio alle 18. E’ stato conferito mandato ai tre fondatori Beatrice Lorenzin, Maurizio Lupi e Fabrizio Cicchitto di istruire una pratica atta alla sopravvivenza delle due correnti del partito. Proprio quest’ultimo, a fine riunione, ha dichiarato che il dissenso interno è frutto di posizioni politiche differenti, sperando che l’esperienza si concluda con una separazione consensuale.
Da un lato c’è chi, come il Ministro della Salute, vede di buon grado restare tra i ranghi della coalizione di centrosinistra. Dall’altro quegli esponenti che vedono di buon occhio il ritorno nella casa del centrodestra. Tra questi il coordinatore Maurizio Lupi:
«Ci stiamo dividendo sulla prospettiva. La questione più seria è dire che cosa serve oggi come proposta politica nel nostro Paese, io penso che serva una proposta moderata e liberale, che sia alternativa al Pd, che dia possibilità a tante persone che si riconoscono in un’area moderata di riconoscersi nel voto per noi. L’Italia può essere salvata solo da una forza di centro»
Chi ha avuto esperienza nell’ultimo governo troverà una collocazione nella coalizione che affiancherà il Partito Democratico. Probabilmente nella lista Centristi per l’Europa di Casini e D’Alia.
Sul versante opposto le idee sulle modalità di rientro nel centrodestra non sono molto chiare. Mentre Roberto Formigoni auspica una lista moderata con altre forze di centro, Maurizio Lupi è tentato dall’offrire alla coalizione una formazione singola.
Aldilà delle dichiarazioni di facciata, la questione fondamentale sembra essere la conta dei voti. Il 4% ottenuto e nessun candidato eletto all’assemblea regionale nelle ultime elezioni siciliane hanno mostrato la debolezza della creatura di Alfano. La prospettiva, in vista delle politiche, non sarebbe per nulla rosea.
A meno di improbabili colpi di scena, quindi, Alternativa Popolare è destinata a scomparire dopo poco meno di nove mesi dalla sua nascita.
Marco Toti