Benvenuti nell’universo femminile di LetteralMente Donna. Prendiamo il nostro aereo e dalla Svezia e torniamo in Italia nella prima metà del secolo scorso. Abbiamo dedicato questa puntata ad una donna che conquistato il pubblico con le sue poesie che ribaltavano i canoni sociali del tempo. Vi parleremo di una donna libera e poco incline alle consuetudini imposte all’epoca dall’uomo. Vi parleremo di Amalia Guglielminetti.
Amalia Guglielminetti e le vergini folli
Pur se di educazione fortemente religiosa Amalia Guglielminetti fu sempre agli antipodi con i canoni femminili del suo tempo. Per la idea di libero amore che vince sui ruoli imposti all’uomo e alla donna fino ad entrare in una sfera propriamente saffica è vista come una delle eredi dell’antica poetessa Saffo. Le sue idee si evincono si dalla sua prima opera “Voci di giovinezza” che fu insuccesso ma contribuì a far conoscere il talento della Guglielminetti. Talento che si manifestò nella prossima raccolta poetica senza più veli.
Nel 1907 esce il volume poetico “Vergini folli” accolto con lo stupore e il favore della critica. Scrive della sua operamil famoso poeta Guido Gozzano che ebbe anche con lei una forte relazione testimoniata da un ricco epistolario: “Il lettore ha l’impressione di essere per qualche istante ammesso in un giardino claustrale: ad ogni svolto di sentiero, fra i cespi di gigli e gli archi de’ rosai, una nuova coorte di vergini si fa innanzi cantando una nuova sorta di martirio o di speranza. Ella compie nel suo libro, Egregia Guglielminetti, quasi un vergiliato, e conduce il lettore attraverso i gironi di quell’inferno luminoso che si chiama verginità”. In questo viaggio nella verginità femminile la Guglielminetti dimostra di seguire un crepuscolarismo dal carattere dannunziano adattato ad un punto di vista femminile.
La libertà della donna
Quello che principalmente vuole manifestare la Guglielminetti con i suoi versi è la volontà tutta femminile di un ribaltamento del ruolo assegnato alla donna nella società a lei contemporanea. Ecco perchè le donne di “Vergini folli” si rispecchiano da un lato nell’educazione religiosa ricevuta dall’autrice ma dall’altro sono emancipate, libere e anticonformiste persino nella sessualità. Un motivo per cui la Guglielminetti si attirò non poche critiche. Tuttavia non abbandonò mai l’dea di una donna libera di esprimere i propri concetti e le proprie parole. Una donna protagonista di una spiccata disinvoltura nell’affrontare la sua sessualità che può sfociare sia nell’amore coniugale che in quello saffico.
Oltre alla poesie la Guglielminetti ha voluto narrare il ribaltamento totale dei ruoli di uomo e donna anche nella prosa come nelle raccolte “I volti dell’amore” e “Tipi bizzarri”. In particolare in quest’ultima opera le relazioni amorose sono la base per trame i cui protagonisti sono vere e proprie maschere caratterizzate apparentemente da atteggiamenti frivoli ma in realtà da una grande interiorità.
Stefano Delle Cave