Almeno sette persone sono rimaste uccise e otto ferite in una chiesa di Amburgo, gli spari sono avvenuti nel luiogo di culto dei testimoni di Geova intorno alle 21 di giovedì. La polizia ha chiesto ai residenti di rimanere in casa. Lunga caccia all’uomo nella zona dell’attentato, ma il killer sarebbe una delle persone trovate morte. Un bagno di sangue, è così che il tabloid Bild definisce la carneficina avvenuta ieri sera intorno alle ventuno e costata la vita a sette persone. Altissimo anche il numero dei feriti, almeno otto ma secondo alcune fonti addirittura diciassette.
Uno o più persone hanno aperto il fuoco nel luogo di culto dei testimoni di Geova – un tempio chiamato Sala del Regno – vicino al ponte Deelboege, nel quartiere di Grossborstel ad Amburgo. «Per ora non ci sono indicazioni di un colpevole in fuga», ha precisato in tarda serata il portavoce della polizia della città anseatica. Al piano superiore del tempio, in tarda serata, è stata trovata una persona morta: potrebbe trattarsi dell’autore del massacro compiuto nell’edificio, «ma non è ancora certo al cento per cento che si tratti dell’aggressore», ha detto il portavoce della polizia nella notte. La polizia ha catalogato il massacro come un cosiddetto “Amoktat”, il termine con cui in tedesco si indica il gesto di un folle che spara nella mischia
Il sindaco di Amburgo, il socialdemocratico Peter Tschentscher, successore di Olaf Scholz alla guida della città, è stato informato mentre era in vacanza. Dopo aver invitato la popolazione a restare chiusa in casa, la polizia ha lanciato una gigantesca caccia all’uomo ed evitare altre vittime. Ma nel corso della notte anche questa certezza è andata sfumando. Il sospetto è che l’autore della strage possa essere appunto rimasto nascosto nell’edificio. Il portavoce delle forze dell’ordine ha aggiunto che «quando la polizia è stata allertata siamo intervenuti molto velocemente perché eravamo vicini al luogo del fatto». Arrivati in chiesa gli agenti hanno udito ancora uno sparo. Al piano superiore dell’edificio è stata intercettata una persona che non si esclude possa essere il responsabile o uno dei responsabili. Ma «anche questo non è ancora chiaro», ha continuato il portavoce, sottolineando che le verifiche erano ancora in corso.
Sul movente, a tarda notte, era il buio assoluto. Il fatto che sia stato preso di mira un movimento religioso ha fatto subito sospettare che si trattasse di un atto di terrorismo, forse di matrice islamista. I Testimoni di Geova sono chiamati in Germania bibelfoscher, cioè studenti della Bibbia, ma finora non erano mai stati presi di mira dall’estremismo jihadista.