Frictional Games si sa, ha un repertorio non deludente, da titoli come Penumbra: Overture e SOMA, ai capitoli di Amnesia più recenti. Non stiamo parlando di un novellino dei giochi horror. Questa volta ci ritroveremo in un bunker cercando la via d’uscita prima che un mostro ci divori. Questa è la recensione di Amnesia The Bunker.

Una storia…tranquilla

Henri Clement è un soldato della prima guerra mondiale. Viene preso in un’imboscata per salvare il suo commilitone e si risveglia in un bunker. Subito capirà che all’interno del bunker c’è un mostro famelico che si aggira per le gallerie. Questo mostro è invulnerabile ai proiettili, le trappole lo rallentano, ma fermarlo è impossibile. Come facciamo a saperlo? Ce lo dirà l’unico umano sopravvissuto, che puntualmente verrà divorato davanti ai nostri occhi. Questo è Amnesia The Bunker. Un titolo che ci ricorda il genere horror, che ci fa provare ansia ad ogni passo che facciamo all’interno del bunker.

Un passo, un respiro…uno spavento

Con questo clima molto familiare, Amnesia The Bunker ci fa immergere nelle emozioni del personaggio principale, che ad ogni rumore si terrorizza, inizia a respirare affannosamente e noi con lui iniziamo a correre verso la salvezza, un nascondiglio. Ha una pistola, ma come già detto è completamente inutile contro il mostro. Ha una torcia a dinamo, ma dura pochi secondi e accenderla può fare tutta la differenza tra la vita e la morte.

Gli strumenti per esplorare Amnesia The Bunker

In questa situazione da Escape Room, in cui linearmente sbloccheremo vari oggetti e vie di accesso, avremo a disposizione:

  • Una Revolver
  • Una torcia a dinamo, che durerà all’incirca 45 secondi e dovremo caricare ogni volta per evitare di rimanere al buio
  • Bende per curarci dalle ferite che, se lasceremo gocciolare, attireranno ratti famelici o riveleranno la posizione al mostro
  • Benzina che servirà ad attivare i generatori
  • Il cronometro che dovremo sincronizzare con i generatori per sapere quando si spegneranno

Altro sistema davvero angosciante è quello dei generatori. L’unica cosa che la creatura teme davvero è la luce, quindi tenere il bunker illuminato è fondamentale per riuscire a sopravvivere più a lungo e per esplorare senza sentirsi immediatamente braccati. Peccato che il sistema elettrico sia collegato a dei generatori che vanno ricaricati manualmente con delle taniche di carburante che si trovano in giro per il bunker.

Amnesia The Bunker Recensione: ricordatevi di salvare

Come se non bastasse la tensione che ci crea Amnesia The Bunker, dovremmo anche fare attenzione ai salvataggi. Consiglio spassionato: ogni volta che fate un passo cruciale, tornate al punto di salvataggio, perché se morirete, perderete anche minuti cruciali e dovrete rifare tutto da capo.

Amnesia The Bunker non è SOMA

Se vi aspettate un’atmosfera più narrativa e meno dell’orrore, come con SOMA o Amnesia Rebirth…non è così. Anzi, Amnesia The Bunker aumenta la sensazione di angoscia, da vero gioco dell’orrore con ogni angolo da controllare e ogni cosa fatta con una pianificazione schematica, perché ogni rumore che faremo, sarà un vantaggio per il mostro per sbucare e sbranarci.

Soprattutto con un comparto audio così ricco, Amnesia The Bunker ci fa immergere nelle situazioni più tese. Con l’atmosfera della battaglia esterna, spari ed esplosioni e urla che vengono celate dall’urlo del mostro, il rimbombo dei passi e il respiro affannoso e teso del protagonista dopo una fuga, rendono il titolo uno dei più immersivi della saga.

In Conclusione

Se vogliamo la durata relativamente breve (quando si sa cosa fare ci vuole poco per portarlo a termine, considerando anche le dimensioni ristrette della mappa) si spiega anche in virtù del non poter mantenere la tensione per ore e ore per una questione meramente pratica. Andando troppo oltre potrebbe diventare controproducente e spingere all’abbandono, dato che alcuni potrebbero trovarla semplicemente insostenibile.

In questo senso Amnesia The Bunker è un’esperienza equilibratissima, in cui si entra con relativa tranquillità e che tiene sul chi vive fino al finale, momento in cui si riesce finalmente a scaricare la tensione accumulata morte dopo morte, porta aperta dopo porta aperta, ricarica della torcia dopo ricarica della torcia. Il risultato è una delle esperienze più terrificanti degli ultimi anni, videoludicamente parlando, elaboratissima nel design e dura verso il giocatore, al punto da risultare spigolosa nella sua angosciante apparente semplicità concettuale. 

AMNESIA THE BUNKER | PROVATO SU PC

  • Tensione alle stelle
  • Libertà dell’esplorazione e delle soluzioni degli enigmi
  • Atmosfera angosciante e immersiva
  • Meccaniche precise e non troppo sui “binari”
  • Non vi aspettate un titolo narrativo come SOMA o Rebirth

VOTO: 9

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Angelo Roberto Di Mauro