
A Roma, presso il convento della Trinità dei Monti si trovano delle stupende anamorfosi. Nel 2009, un restauro ha riportato alla luce interamente le pitture murali del XVII secolo.

Cos’é l’anamorfismo?
L’anamorfismo é un effetto d’illusione ottica basato sulla visione prospettica di alcune immagini. Nel XVI e nel XVII secolo, sono molti gli artisti che si cimentano in questa tecnica, sia per testare le possibilità degli studi prospettici nell’arte sia per nascondere dei significati segreti nei loro dipinti. Infatti, la caratteristica dell’anamorfosi è quella di rendere visibili le immagini che appaiono distorte se guardate da un punto di vista non adeguato.
Una delle anamorfosi più famose é quella all’interno degli Ambasciatori di Hans Holbein il Giovane. L’anamorfosi cela l’immagine di un teschio che si riesce a vedere correttamente solo guardando l’immagine di lato. Così, l’anamorfosi svela il vero significato del quadro: un memento mori più che la celebrazione di un ambasciatore importante.

Le anamorfosi del convento della Trinità dei Monti
All’interno del convento della Trinità dei Monti, sono presenti due esempi di anamorfosi realizzate da Emmanuel Maignan e Jean françois Niceron. I due pittori erano entrambi degli scienziati dell’Ordine dei Padri Minimi.
L’anamorfosi realizzata da Emmanuel Maignan nel 1642 rappresenta un tortuoso paesaggio digradante verso il mare solcato da piccole imbarcazioni. Guardando la pittura di scorcio si delinea l’immensa figura di San Francesco di Paola (il fondatore del convento) raccolto in preghiera.

La seconda anamorfosi realizzata da Jean François Niceron rappresenta San Giovanni durante la stesura dell’Apocalisse. Anche qui, la figura del santo é celata all’interno di un paesaggio che é stato identificato con quello dell’isola di Patmos (luogo del suo esilio).

Le pitture illusionistiche di Andrea Pozzo
Nel refettorio del convento si trova la cosiddetta Galleria Prospettica realizzata dal grande artista barocco Andrea Pozzo. Le pitture non sono delle anamorfosi ma vi sono degli ammirevoli giochi d’illusione prospettica del celebre pittore tardo barocco.

Queste sono solo alcune delle opere all’interno del convento che lo rendono uno dei posti da non perdersi a Roma. Per le visite vi rimando alla pagina del sito del comune di Roma (qui il link)
Martina Antonini