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Ottobre 22, 2024, martedì

Andra Day: miglior attrice ai Golden Globe 2021 con il film in cui interpreta Billie Holiday

Andra Day con il film “The United States vs. Billie Holiday” in cui interpreta Billie Holiday, madrina dei diritti civili in America, è stata nominata Miglior Attrice agli Oscar 2021. Interpretare Billie Holiday mette in luce la verità, il coraggio e la forza della cantante di lottare per i propri diritti. Il film ha cambiato la sua prospettiva, l’ha aiutata ad accettarsi e ad accettare la propria voce.

Andra Day nei panni di Billie Holiday- Photo credits: Grazia

Andra Day è la cantante e attrice nominata Miglior Attrice ai Golden Globe 2021, grazie alla sua interpretazione della cantante Billie Holiday nel film “The United States vs. Billie Holiday”. Sembra strano che nel 2021 sia solo la seconda donna black a vincere un Golden Globe come Migliore Attrice. Ancor più strano è “etichettarla” per il suo colore della pelle. Bisognerebbe sottolineare invece la sua bravura, la sua anima e la forza che emana.

La stessa Andra Day dice di essere “emozionata e onorata”, di provare una “sensazione agrodolce”. Per Andra, la sua vittoria, oltre ad essere un incredibile traguardo, “significa che tante altre donne nere sono state ignorate per trent’anni, anche se hanno lavorato duramente. Il loro valore non è stato riconosciuto”. Sogna un mondo “che sia bello proprio in quanto diverso”. Un mondo in cui non prevalga il patriarcato degli uomini bianchi, che includa anche le donne, e in cui tutti si sentano rappresentati.

“The United States vs. Billie Holiday”: la storia della cantante madrina dei diritti civili

Il film racconta la vita di Billie Holiday, una delle più grandi cantanti della storia, perseguitata dal governo Americano. È la storia di una donna coraggiosa che ha lottato per i diritti civili, denunciando le atrocità commesse nei confronti delle persone nere. È infatti divenuta la madrina dei diritti civili in America. È stata arrestata per aver cantato in pubblico “Strange Fruit”: una canzone nella quale denuncia il linciaggio delle persone nere negli Stati Uniti del sud. La storia di Billie Holiday risale agli anni ’50, eppure sembra essere una vicenda avvenuta recentemente. 70 anni dopo, il movimento Black Lives Matter si trova a combattere nello stesso scenario, le stesse battaglie, e per gli stessi diritti.

“Il nostro compito oggi è di raccontare la verità e la storia di Billie Holiday ne fa parte. Tanti hanno provato a nascondere la sua storia per non farci sapere che era stata la vera madrina dei diritti civili e che parlava del terrore razziale nelle sue canzoni. Bisogna saper ammettere che in tanti hanno fatto di tutto per nascondere la sua storia e oggi dobbiamo raccontare la verità”. È quanto racconta Andra Day in relazione a Billie Holiday e alla sua storia.

Andra Day nei Golden Globe 2021- Photo credits: web

Andra Day e il rapporto con il ruolo di Billie Holiday

Interpretare Billie Holiday ha cambiato profondamente Andra Day. Un cambiamento soprattutto interiore e spirituale. “È grazie a Billie Holiday che ho imparato ad accettare e apprezzare la mia voce. Odiavo il tono della mia voce, pensavo che non ce l’avrei mai fatta perché non avevo il timbro vocale tipico delle cantanti nere di successo mentre crescevo”. Grazie a Billie Holiday ha capito che c’è una stretta connessione tra la sua voce e la propria identità. Ha cambiato la sua prospettiva su cosa sia e cosa possa fare una grande cantante. “Il film mi ha cambiata e credo che Dio abbia disposto di me in questo modo affinché una parte di Billie Holiday rimanga con me per sempre. L’accetto con gratitudine”, afferma Andra.

Andra Day nel video di “Rise Up”- Photo credits: Elle

“Rise Up”, l’inno del movimento Black Lives Matter

Andra Day ha scritto una canzone dal titolo “Rise Up”, diventata l’inno del movimento Black Lives Matter lo scorso anno, e molto popolare anche nella comunità LGBTQI. “Sono una persona profondamente spirituale, ho una relazione molto forte con Dio”, afferma Andra. Racconta di aver scritto la canzone in un momento in cui stava attraversando un periodo difficile.

“Avevano diagnosticato il cancro a un mio carissimo amico. Ero stanca, delusa e non sapevo cosa fare della mia vita. Mi sono presentata per una session in studio con un produttore musicale. Sono entrata in studio e appena hanno cominciato a suonare, ho cantato, improvvisando in free style, quella che sarebbe diventata “Rise Up”, ma poi l’ho messa da parte”. Andra ha infatti deciso di registrare e cantare la canzone solo l’anno scorso. “Alcune persone mi hanno confidato di essere state sul punto di suicidarsi ma poi si sono fermate dopo aver ascoltato la canzone. Ho capito che “Rise Up” non è nata per caso. È nata da me ma ora appartiene a tutti e io mi limito a osservarne gli effetti, offrendo solo gratitudine”.

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