Si è conclusa una delle stagioni più complicate e particolari della storia del tennis. Il 2020, infatti, ha tolto diverse sicurezze non solo ad organizzatori di slam e tornei minori, ma anche a tanti giocatori con più o meno esperienza. Tuttavia, Andrey Rublev è una delle belle eccezioni di questi mesi: il russo, infatti, ha mostrato di poter competere ai livelli più alti, di poter intimorire chiunque con il suo tennis rapido e potente. Vediamo nel dettaglio quali sorprese ha riservato Rublev ai suoi ammiratori e al mondo del tennis in generale.
Top 10 e primi titoli per Rublev
L’ex Next Gen 2018, classe 1997, in soli due anni ne ha fatta di strada. Candidato agli ATP Awards per “il tennista maggiormente migliorato nel 2020”, il russo ha finito il 2019 alla posizione numero 23 del ranking e nell’ultima stagione ha risalito la classifica a suon di dritti violenti e rovesci a due mani. Attualmente, infatti, il giovane è il numero 8 del mondo. Per la prima volta, ha potuto partecipare alle ATP Finals di Londra ed è l’unico nel 2020 ad aver vinto cinque titoli. I primi risultati importanti arrivano subito a gennaio, prima della pausa per Covid-19. Per cominciare, Rublev vince la finale contro Corentin Moutet nel torneo ATP 250 di Doha, quindi si aggiudica l’ATP 250 di Adelaide, imponendosi in finale su Lloyd Harris.
Impegno e solidità
Alla ripresa dei giochi dopo l’interruzione per la pandemia globale, il russo continua a mostrare solidità e arriva a conquistare anche un 500. Si tratta del torneo su terra di Amburgo, dove Andrey incontra all’ultimo atto il greco Stefanos Tsitsipas, numero 6 del mondo. I due ex Next Gen danno vita ad una partita entusiasmante che si chiude con la vittoria di Rublev per 6-4 3-6 7-5. A questo punto, perché non tornare in patria e mostrare al pubblico di casa chi comanda? All’ATP 500 di San Pietroburgo si gioca sul veloce: Andrey si aggiudica il suo quarto titolo stagionale, battendo in finale Borna Coric in due set. Stessa superficie, nazione diversa per l’ultima conquista di Rublev: l’ATP 500 di Vienna. Qui il numero 8 del mondo spegne il sogno italiano, aggiudicandosi la finale del torneo contro Lorenzo Sonego con un doppio 6-4. Stagione davvero indimenticabile per il ventitrenne di Mosca.
Ancora nessuno slam per Rublev
Qualche detrattore potrebbe affermare che sì, i risultati di Rublev sono da incorniciare, ma non ci sono slam all’appello. Se si analizzano le partite slam, comunque, i risultati vanno in crescendo. Se agli Australian Open 2020 Rublev si ferma ai sedicesimi perdendo da Alexander Zverev, agli Us Open arriva fino ai quarti di finali. In questa occasione è l’amico e connazionale Medvedev a bloccare il suo accesso in semifinale. Anche al Roland Garros Rublev perde ai quarti, quando a mettergli i bastoni tra le ruote è Tsitsipas.
Forse c’è ancora bisogno per Rublev di lavorare sull’approccio mentale ai grandi palcoscenici e di elaborare qualche piano B quando, dopo ore di match, il suo tennis aggressivo inizia a pagare meno. Tuttavia, è innegabile il salto di qualità effettuato in questa stagione difficile e Rublev può sicuramente festeggiare l’andamento del suo 2020, con una racchetta già proiettata al 2021…