Creature create in laboratorio dall’essere umano: semplice aberrazione naturale o nuova opportunità di vita per una nuova specie?

Animali creati dall’uomo. Animali che, altresì, non avrebbero calcato il nostro Pianeta. Semplici intrusi di un ecosistema che non prevedeva la loro presenza oppure possibilità donato dagli scienziati per affermare sulla Terra nuove, incredibili, specie di esseri viventi? Da sempre, “Jurassic Park” è un esempio lampante, l’uomo è attratto dal controllo degli animali e del loro patrimonio genetico.

Le sperimentazioni nel campo della genetica e nella riproduzione in laboratorio hanno acquisito, nel corso degli anni, un’importanza focale nel panorama scientifico. Questa attenzione ha avuto il merito (o meno, decidete voi) di introdurre nuovi animali sulla Terra. Aberrazioni o no, queste creature fanno parte del nostro presente e, molto probabilmente, del futuro prossimo.

Ecco cinque esempi degli ibridi innaturali: alcuni sono ottenuti facendo accoppiare specie diverse, altri sono frutto della selezione fatta dall’uomo. Altri ancora sono il risultato di esperimenti fatti in laboratorio. Animali creati dall’uomo: ecco la lista.

Zebrallo

Il zebrallo è una specie di animale ibrida nata dall’incrocio di un cavallo ed una zebra. L’incontro tra le due creature dona allo zebrallo due caratteristiche fisiche invidiabili: è più alto di una comune zebra ed è molto più resistente di un cavallo comune. Un super equino, praticamente. Sul manto possiamo notare nitidamente accenni di striature, tipiche di uno dei due genitori.

Quando nacque questa creatura? Durante la Seconda Guerra Mondiale quando boeri e inglesi diedero via ai primi esperimenti. Servivano dei cavalli più resistenti per il trasporto bellico di armi e viveri. Il zebrallo non può riprodursi: sono praticamente tutti sterili.

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Il zebrallo (Credit: Pinterest)

Ligre

Arriviamo al maestoso ligre, il felino più grande del mondo. È ottenuto incrociando un leone maschio ed una tigre femmine. Il tigone, invece, è frutto dell’unioni di una tigre maschio e di una leonessa. Ovviamente, in natura è impossibile da trovare allo stato brado: i due felini, infatti, non condividono lo stesso habitat.

I maschi possono raggiungere i 4 metri di lunghezza ed arrivare alla mezza tonnellata di peso. Un gigantesco gattone nato dalla volontà dell’uomo di alterare il corso della natura. Attualmente, il ligre non è considerato una specie perché tutti gli esemplari presenti in cattività risultano sterili.

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Il ligre (Credit: lavanguardia.com)

Canarino Gibber Italicus

Zebrallo e Ligre sono animali creati dall’uomo dall’estetica graziosa, non ci sono dubbi. Cosa succede quando un animale da laboratorio assume fattezze grottesche? Chiedetelo al canarino gibber italicus: è un volatile che, a primo impatto, sembra godere di pessima salute. Dotato di una postura alquanto bizzarra, questo canarino possiede collo e gambe dalla lunghezza spropositata rispetto ai suoi simili ed è privo di piumaggio in tratti del corpo.

È una razza di recente acquisizione, riconosciuta ufficialmente solo nel 1951. La selezione è cominciata nel 1930 con l’accoppiamento tra un boss belga e l’arricciato del sud.

canarino gibber italicus
Lo strano uccello

Orso glorale

Caso diverso per l’orso glorale: quest’esemplare, infatti, può trovarsi sia in natura che in cattività pur essendo una specie ibrida e rara. Questo tipo di mammifero è stato trovato, infatti, per la prima volta in Canada nel 2006 dopo l’attenta analisi del DNA dell’esemplare. Nasce dall’unione tra un grizzly ed un orso polare.

Nonostante siano stati creati in laboratorio, si pensa che il surriscaldamento climatico abbia portato le due specie a invadere l’uno i territori dell’altro favorendo, quindi, la fusione. Le sue dimensioni sono davvero mastodontiche.

orso glorare
L’orso gloare (Credit: Lifegate)

Wholphin

Chiudiamo con una creatura marina: il Wholphin, frutto dell’unione tra una pseudorca maschio ed un delfino femmina. Pochi gli esemplari viventi: sono due e vivono in cattività al “Sea Life Park” delle Hawaii. È un animale intermedio: forma, colore e dimensione, infatti, risultano una via di mezzo tra le due specie.

In natura questo ibrido è impossibile da ricreare: la pseudorca è una predatrice molto vorace e nel suo personale menù figurano anche i poveri delfini. “Questo matrimonio che non s’ha da fare…

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Il wholphin (Credit: scmb-images)

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