Ancora disordini e centinaia di arresti in Francia dopo la quinta notte di proteste legate alla morte del giovane Nahel, il ragazzo ucciso da un agente di polizia. Tuttavia, secondo le autorità  francesi, le proteste sono state molto meno intense rispetto ai giorni precedenti. Nella notte un totale di 719 persone sono state arrestate in tutto il paese, ha annunciato il ministro degli Interni Ge’rald Darmanin, aggiungendo che il livello di violenza sembra essere diminuito da quando sono scoppiati i primi disordini.
“È stata una notte più tranquilla grazie all’azione risoluta delle forze di sicurezza”, ha twittato Darmanin che aveva dato disposizioni di schierare 45 mila agenti, lo stesso numero della notte precedente. A Parigi e nelle regioni limitrofe, dove erano in forza circa 7 mila agenti, 126 persone sono state arrestate nella tarda serata e nelle prime ore della notte.
La polizia ha stretto le misure di sicurezza sugli Champs Elysees dopo l’annuncio circolato sui social media secondo cui il celebre viale parigino sarebbe stato il punto di ritrovo delle proteste. Le facciate dei negozi sono state sbarrate per prevenire potenziali danni e saccheggi.
Più intensi i disordini a Marsiglia, dove manifestanti e polizia si sono scontrati fino a tarda notte sulla Canabiere, arteria principale della città . Le forze dell’ordine hanno sparato gas lacrimogeni per disperdere la folla. Tuttavia, intorno alla mezzanotte, le autorità di Marsiglia e Lione hanno segnalato meno incidenti rispetto alla notte precedente, e hanno registrato rispettivamente 56 e 21 persone arrestate nelle due città .
719 arresti nella notte in Francia
Si è svolto in un clima di triste compostezza, ma anche di rabbia, la cerimonia funebre per salutare Nahel M., la cui morte ha messo a ferro e fuoco la Francia.
Diverse centinaia di persone si sono riunite per rendere omaggio al giovane ma anche stringersi attorno alla madre e alla nonna. Moltissimi i giovani, tanti vestiti con le con caratteristiche ‘djellabas’, che si sono radunate davanti alla camera ardente allestita nella città francese per una cerimonia che la famiglia ha voluto fosse il più intima possibile, lontana dalle telecamere.
Il carro funebre con la bara bianca ha lasciato l’impresa di pompe funebri intorno alle 12, poi c’è stata la cerimonia funebre alla moschea Ibn Badis di Nanterre (il cui accesso all’ingresso era filtrato da un gruppo di giovani locali che conoscevano Nahel), infine la sepoltura nel settore musulmano del cimitero di Mont Valérien.