Ansia e timori da trasloco: ecco cosa succede alla nostra mente

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Di Redazione Metropolitan

Il trasloco è un momento destabilizzante anche per le persone più calme e riflessive proprio perché irrompe nella nostra quotidianità facendoci sentire stanchi e ansiosi. Cosa accade alla nostra mente? Perché il trasloco genera questi stati di ansia e agitazione? A cosa è dovuta una simile reazione? Per gli esperti come i professionisti di Traslochi Roma Easy tutto è ricollegabile alla mancanza di organizzazione, alla fretta e alla poca lucidità con cui tendiamo a vivere questo momento. Vediamo nello specifico come vivere meglio il trasloco e perché tendiamo a soffrirlo particolarmente.

È tutta questione di paura del cambiamento

Il cambiamento non sempre piace alla nostra psiche, soprattutto se in ballo ci sono i nostri punti di riferimento quotidiani: la casa. Il posto in cui viviamo è una culla nella quale ci rifugiamo dopo una giornata lunga e tremenda, dove ci permettiamo di essere come siamo realmente e dove troviamo dei punti di appoggio che non abbiamo al di fuori delle quattro mura.

Il nostro letto, gli odori delle stanze, le nostre cose ed il nostro ordine vengono messi tutti in discussione dal trasloco e, per questo, la nostra mente ne risente. Persino i bambini manifestano questo disagio con problemi di appetito, capricci e sonno per cui non bisogna vergognarsene. Magari ci sono persone che esternano meglio queste sensazioni così come ce ne sono altre che tendono a sotterrare lo stato di agitazione che provano. Il punto è che bisogna prendere consapevolezza del cambiamento concentrandosi sugli aspetti positivi che questo ci porterà.

Chiedere aiuto e razionalizzare l’evento

Molto spesso è proprio il panico a bloccarci per cui non ci sentiamo a nostro agio nemmeno a chiedere un aiuto ad amici o parenti. Ci sentiamo infastiditi nel lasciar toccare le nostre cose agli altri proprio perché, inconsciamente, tendiamo a proteggere lo status quo mentre razionalmente sappiamo che il trasloco è di fatto inevitabile.

Anziché lottare contro noi stessi obbligandoci a fare qualcosa che ci spaventa dobbiamo trasformare le sensazioni in azioni e prendere confidenza con i lati positivi del trasloco. Per esempio concentrandosi sull’inizio di una nuova avventura o sull’occasione di fare spazio tra le miriadi di cianfrusaglie che abbiamo accumulato nel tempo. Quando raggiungiamo la calma nel buttare via il superfluo il nostro cervello si apre al cambiamento e accoglie il nuovo che verrà con maggior predisposizione.

Liberarsi del passato per ricominciare dal presente

Al contrario se restiamo legati a vecchie t-shirt bucate o a penne che non funzionano più, biglietti dell’autobus usati o altri oggetti simili, difficilmente ritroveremo un po’ di pace anche nella nuova abitazione. A tale proposito conviene organizzarsi per tempo, magari invitando amici e parenti a prendere ciò che non usi più oppure rivolgendosi ai mercatini dell’usato. L’azione scongiura il pericolo di rimuginare su qualcosa che ci preoccupa perché illumina la mente e ci fa vedere tutto in modo più razionale.

Non avere vergogna di ciò che provi perché non sei solo! Piuttosto affidati ad una ditta professionale, alla compagnia dei tuoi cari e ad un po’ di buona musica mentre imballi le tue cose. Nel giro di qualche giorno le sensazioni cattive si scioglieranno per fare posto a quelle entusiastiche e positive.