Cultura

Ant-Man & The Wasp – Recensione by Cultura Nerd

Ant-Man è tornato e ha portato un’amica.

O forse è l’amica che ha riportato Ant-Man sul grande schermo:dopo Infinity War tutti quanti ci siamo chiesti che fine avesse fatto.
Sappiamo che Scott Lang è agli arresti domiciliari per via dei fatti di Civil War, ma davvero Ant-Man è rimasto a casa, lasciando il mondo nelle mani di Thanos? O qualcos’altro gli ha impedito di agire?

La trama

Dopo lo sconvolgente ritorno di Scott dal Regno Quantico, ora Hank e Hope sanno che è possibile tornare indietro e sperano di poter recuperare da lì Janet, moglie di Hank e madre di Hope, nonché la prima Wasp sacrificatasi nel 1987 per disattivare un ordigno nucleare sovietico.

Per farlo hanno però bisogno di Ant-Man, per cui sospettano sia avvenuta una sorta di connessione psichica con Janet durante il precedente viaggio.
Ma dopo i fatti di Berlino i rapporti tra il team Pym e Lang sono un po’ tesi.
Non aiuta poi la preoccupazione di Scott, che uscendo di casa rischia la prigione e di deludere così la figlia Cassie.

A complicare la situazione fa la sua comparsa il Fantasma, che potremmo indicare come il villain del film, sebbene gli sia stato dedicato molto meno spazio di quello che meritava.

La recensione

Il film è assolutamente godibile.

Nella foto: il divertente Paul Rudd, il simpatico Michael Peña e il Sorridente Stan Lee. Anche per questo film il papà della Marvel non si è risparmiato un piccolo cameo.

La presenza di 2 eroi comprimari porta spesso a raddoppiare l’azione e i ritmi sono altissimi.
E tutta l’azione presente è intercalata da scene ad alta comicità, il tratto che più contraddistingue i film di Ant-Man: Paul Rudd è eccezionale, non riesco a immaginare un casting migliore per il ruolo. E non scordiamoci delle risate che ci fa fare Michael Peña nel ruolo di Luis.

 

 

Ma qualcosa che manca c’è. E con un po’ di attenzione, tra una risata e l’altra, lo si può percepire.

Il primo punticino a sfavore riguarda la co-protagonista.
Sebbene Hope sia al spesso al centro di questa storia, non conquista mai appieno la scena e nonostante questa centralità rimane confinata nel ruolo della spalla e nuova fiamma di Ant-Man.

Avendo visto il film, non si può non concordare con Evangeline Lilly quando dice che non c’è posto nel MCU per un film standalone per Wasp.

Il principale rammarico invece riguarda il Fantasma, il villain del film. Il Fantasma presenta non solo dei poteri molto affascinanti che metteranno seriamente in difficoltà i nostri eroi, ma anche un ottimo retroscena personale che non lo rende il grande cattivone di turno, ma ne mostra invece le fragilità.
Mostrare l’umanità dei villain è un andamento che la Marvel sta adottando e che non posso far altro che appoggiare.
Non si tratta più di tifare unicamente per i buoni, ma empatizzare anche con i cattivi.
Ciò detto, è un grande peccato a mio avviso avergli dedicato così poco tempo in scena.

Un ultimo punto a sfavore, il film se lo prende per la mancanza di una vera e propria colonna sonora. Manca di quell’epicità che solo certe soundtrack riescono a dare.

Tornando alle cose positive, un mezzo punto per la scena post credit glielo diamo. Farsi 2 ore di risate e poi, solo dopo la fine, vedere la situazione degenerare per via di Thanos, ti fa ripiombare nell’angoscia emotiva post Infinity War che ti riporta alla realtà: metà dei nostri eroi sono ormai cenere; e Ant-Man…

Voto finale: 7 ½

“Ma con voi è sempre tutto quantico?”

Fine della recensione! Se ti è piaciuta, o vuoi dirci la tua sul film, faccelo sapere nei post dedicati nelle pagine di Cultura Nerd & MMI 😉

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