Oggi parliamo del celebre Ophiocordyceps unilateralis, il temibile fungo che rende le formiche degli zombie assetati di sangue e che potrebbe distruggere la specie umana…
Dai, basta clickbait e parliamo seriamente.

Caratteristiche

O. unilateralis è un fungo parassita appartenente al phylum degli Ascomiceti, lo stesso di cui fanno parte I tartufi e il lievito di birra per capirci. È un fungo entomopatogeno (ovvero parassita degli insetti) specifico delle formiche, che vive nelle foreste pluviali tropicali. Non è propriamente una specie ma un insieme di sottospecie ciascuna specializzata in una formica ospite diversa.

Questi funghi sono un bellissimo esempio di come un parassita possa adattarsi al suo ospite evolvendo sistemi per prendere il controllo dell’ospite stesso. Questo tipo di adattamento permette parassita di migliorare l’efficienza di riproduzione e/o della trasmissione da un ospite al successivo aumentando così la propria fitness (in biologia la fitness misura la capacità di lasciare discendenza).

L’Infezione

Nel caso dell’infezione da O. unilateralis, il fungo cresce nella formica infetta. Entro 2-3 giorni inizia a sviluppare un comportamento erratico che la porta a lasciare la colonia e i sentieri di raccolta per arrampicarsi su di un albero o arbusto e aggrapparsi con le mandibole ad una foglia fino alla morte. A questo punto il micelio fungino (il corpo del fungo) crescerà avviluppandola fino a che, circa 7 giorni dopo la morte, dal torace dell’insetto non inizierà a svilupparsi la stroma del fungo (la struttura preposta alla riproduzione sessuata) mentre il fungo continua ininterrottamente a produrre ascospore (riproduzione asessuata).

Una formica colpita dal Fungo ‘Zombieficatore’

Il controllo del comportamento dell’ospite è quindi un adattamento atto a massimizzare il potenziale riproduttivo del parassita. In questo caso infatti il fungo spinge l’ospite ad andare a morire aggrappato su una foglia rivolta a nord a circa 25cm dal terreno. Dove, quindi, le condizioni sono ottimali per la produzione delle spore.

Altri esempi di Controllo

I funghi non sono l’unico esempio di controllo dell’ospite da parte del parassita, un altro caso che ci riguarda più da vicino è il lyssavirus (rabbia). Questo virus si trasmette attraverso la saliva di animali infetti e quindi richiede un morso o in alcuni casi anche solo un graffio. Una volta nel corpo del nuovo ospite, il virus attacca i muscoli e i nervi prendendo il controllo del suo ospite producendo una proteina in grado di interferire con la segnalazione nervosa attraverso le sinapsi nicotiniche prima di spostarsi nelle ghiandole salivari dove si riproduce rapidamente.

E’ cosi’ che causa un’incontrollata aggressività nell’ospite, la paura dei liquidi e l’incapacità di deglutire. Questi comportamenti, come per le formiche zombie, sono tutti a vantaggio del parassita.
Se l’ospite fosse infatti in grado si deglutire la saliva invece che sbavare come un cane rabbioso, questo ridurrebbe le possibilità di infettare un nuovo ospite prima della morte di quello corrente

Lo storico

Quella tra ospite e parassita è una delle interazioni più comune del mondo vivente.
Abbiamo già trattato in parte questa particolare interazione tra organismi quando abbiamo parlato di vaccini e epidemie. Questo tipo di interazioni sono tanto comuni quanto ecologicamente importanti.  Sono una potente forza di selezione naturale che intrappola ospite e parassita in una “corsa agli armamenti”.
Tale corsa può avere fine solo con l’estinzione di uno degli attori.

La teoria dell’evoluzione della riproduzione sessuata, detta della “Regina rossa”, prende le mosse proprio dal concetto di corsa agli armamenti tra ospite e parassita sul vantaggio evolutivo del sesso di creare individui sempre diversi per sfuggire ai parassiti ed evitare l’estinzione.

Matteo Bonas