Antonello Venditti ha un unico figlio, Francesco Saverio nato dalla relazione con Simona Izzo, doppiatore ed attore di successo su piccolo e grande schermo.
L’artista sarà tra gli ospiti di “Felicissima Sera – All Inclusive”, in onda a partire dalle 21:30 su Canale 5. Tra il 1975 ed il 1978 il cantautore è stato sposato con Simona Izzo: nel 1976 i due diventavano genitori di Francesco, che sin da giovanissimo segue le orme della madre divenendo doppiatore prestando la voce a tantissimi attori tra cui Diego Luna in Dirty Dancing 2, Rogue One: A Star Wars Story, Ryan Reynolds in X-Men Le origini: Wolverine, Deadpool e Deadpool 2, Life – Non oltrepassare il limite, Pokémon: Detective Pikachu, 6 Underground, Free Guy – Eroe per gioco, The Adam Project, Spirited – Magia di Natale, Boyd Holbrookin Morgan, Logan – The Wolverine, The Predator, Domhnall Gleeson in Anna Karenina, Questione di tempo, A Futile and StupidGesture, Unbroken, Tahar Rahimin Riparare i viventi, Maria Maddalena, Giovanni Ribisi in Avatar e Avatar – La Via dell’Acqua.
Antonello Venditti, il figlio Francesco
Debutta al cinema con “Vite Strozzate” di Ricky Tognazzi appena ventenne e sul piccolo schermo debutta con “Compagni Di Branco” di Paolo Poeti. Lo vediamo anche nelle serie Caro Maestro 2, Lo Zio D’America, Una Donna Per Amico, Svegliati Amore Mio. Ha interpretato il ruolo di Bufalo nel film “Romanzo Criminale” di Michele Placido, e Fastidio nella pellicola “Polvere” di Massimiliano D’Epiro e Danilo Proietti. Partecipa a Pechino Express in coppia con la madre, Simona Izzo. È stato sposato con la sceneggiatrice e attrice Alexandra La Capria, con la quale ha avuto due figli Alice e Tommaso: attualmente è legato con Cristina Congiunti, donna lontana dal mondo dello spettacolo e che l’ha reso padre di Leonardo e Mia.
Sul rapporto con il padre in un intervento ad “Oggi è un altro giorno” aveva dichiarato:
“La musica era qualcosa che portava mio padre lontano da me e l’ho odiata. Poi con le sue canzoni sono stato in grado di capirlo e di conoscerlo….C’è sempre stato come punto di riferimento. Non c’era fisicamente, ma ha saputo incanalarmi su piste ben precise…Stavamo bene insieme. Vedevamo la partita alla tv, patatine e cotoletta, oppure andavamo allo stadio. Fino a 16 anni sono andato sempre in Tribuna Tevere con lui. Poi ho cominciato ad andare alla Curva Sud coi miei amici”
Sulla fine del matrimonio dei due genitori:
È stato bello tosto, ma non posso dire che ho sofferto. È stato peggio dopo, verso i 15 anni, quando ho capito che mi era mancato un appiglio. Negli anni da loro mi sono difeso con l’analisi, che mi ha aiutato per capirli e mi ha avvicinato a me stesso. Ricordo che la cosa che mi faceva soffrire era l’essere un po’ nomade, avere un armadio da mamma, uno da papà uno dai nonni”.
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