Aosta, pulmino di turisti finisce in un torrente: morto l’autista, salvi i tre passeggeri

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Di Redazione Metropolitan

Un pulmino da 9 posti, che aveva a bordo 3 turisti del Nord Europa, è finito in un torrente nel pieno centro della rinomata località sciistica di Champoluc, ai piedi del Monte Rosa. Nell’incidente è morto l’austista, un uomo di 71 anni. Tre invece i feriti fra i passeggeri: una coppia di di 75 e 77 anni e una donna di 67. Sono stati portati al pronto soccorso dell’ospedale Parini di Aosta. I coniugi non sono gravi, mentre l’altra donna ha riportato traumi in fase di valutazione.

Il pulmino percorreva la regionale 45 della val d’Ayas verso valle quando poco dopo le 18 il conducente ha perso il controllo. “Era in rue Dondeynaz, appena prima della piazza di Champoluc. Il furgoncino ha attraversato tutta la carreggiata, poi ha divelto le protezioni ed è finito in acqua nel torrente Avencon”, spiega il sindaco di Ayas, Alex Brunod. Una delle ipotesi è che l’autista sia stato vittima di un malore prima di uscire di strada all’altezza del ponte che attraversa il corso d’acqua. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, un tecnico del soccorso alpino valdostano, i carabinieri, il corpo forestale e tre ambulanze del 118. Due militari dell’Arma si sono tuffati in acqua per recuperare il conducente che non dava segni di vita e a nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo, una volta portato fuori dal torrente.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, un tecnico del soccorso alpino valdostano, i carabinieri, il corpo forestale e tre ambulanze del 118. Due militari dell’Arma si sono tuffati in acqua per recuperare il conducente che non dava segni di vita e a nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo, una volta portato fuori dal torrente.

“Io – racconta all’Ansa uno dei soccorritori arrivati in un secondo momento – ho dato una mano con il massaggio cardiaco, a tirare via il conducente dal greto del torrente. L’abbiamo portato sul piano della strada dove abbiamo continuato a massaggiarlo. Si erano radunate molte persone. A un certo punto sono arrivati due turisti, dottori rianimatori: hanno verificato le sue condizioni e hanno fermato tutto: erano più di dieci minuti che stavamo tentando di rianimarlo e non c’era stato alcun segno che il suo cuore potesse tornare a battere”.