Approvato alla Camera il Ddl Concorrenza 2017 ora tocca al Senato

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Di Redazione Metropolitan

Da quando nel 2015 fu posta all’attenzione del Parlamento, la legge annuale sulla concorrenza ancora non è stata approvata. Il varo, dopo il “ping-pong” tra Camera e Senato, potrebbe però essere vicino

E’ stato approvato dalla Camera dei Deputati il “Ddl Concorrenza 2017”, alla terza lettura nelle aule parlamentari con 218 voti favorevoli, 124 contrari e 36 astenuti, con l’esigua partecipazione di 342 deputati su 630. Dopo essere stato presentato dal governo nel 2015, il disegno di legge era stato prima approvato dalla Camera  poi, passato al vaglio del Senato aveva subito molti emendamenti che hanno comportato l’esigenza dei una nuova approvazione da parte della Camera che, però, non ha esitato a modificarne nuovamente l’impianto. Il disegno di legge dovrà quindi ora essere approvato nuovamente dal Senato in quanto differente rispetto a quello precedente.

Il Ddl in questione si inserisce nella previsione dell’articolo 47 della legge 23 luglio 2009, n.99, che ha previsto l’adozione di una legge annuale sulla concorrenza, presentata dall’esecutivo, volta a garantire un’effettivo regime di concorrenza dei mercati, attraverso l’eliminazione dei vincoli che invece non garantiscono libero accesso agli operatori economici. Tale attività deve essere realizzata periodicamente, appunto ogni anno, mediante la revisione e l’adattamento dei testi di legge che regolano i singoli mercati, garantendo il giusto equilibrio tra la tutela degli operatori, la necessità del raggiungimento di un mercato concorrenziale previsto dalle fonti Ue e la salvaguardia dei consumatori.
La legge annuale sulla concorrenza deve prendere in considerazione le segnalazioni periodicamente inviate dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, regolermente fornite dal 2010 ad oggi, avendo dato vita però solo alla legge attualmente in discussione (dal 2015), la prima legge annuale sulla concorrenza a partire dalla sua previsione nel “lontano” 2009.

Cosa prevede la legge sulla concorrenza?

Il Testo in discussione prevede misure in materia di assicurazioni, banche, mercato dell’energia, carburanti, comunicazioni, poste, libere professioni, farmacie, fondi pensione. Temi ai quali si è recentemente aggiunta la necessità di regolamentare il settore delle sponsorizzazioni occulte su Internet (salite alla ribalta per le fotografie pagate dai alle “fashionblogger” per pubblicizzare i propri prodotti) “affinché l’attività dei web influencer sia regolata, permettendo ai consumatori di identificare in modo univoco quali interventi realizzati all’interno della rete internet costituiscano sponsorizzazione” . Il disegno di legge inserisce nell’ordine del giorno l’obbligo del governo di intervenite con un’apposita normativa. “Il nostro obiettivo è avere regole chiare che, accanto ad ogni foto sponsorizzata, compaia sempre una didascalia che informi correttamente del carattere promozionale del messaggio” aveva denunciato l’Unione Nazionale dei Consumatori all’Antitrust e all’Autorità Garante nelle Comunicazioni.
Le modifiche apportate dai deputati alla legge sulla concorrenza, previamente approvata dal Senato, riguardano il settore dell’ energia, assicurazioni, telemarketing, odontoiatri e la dismissione dei distributori di benzina…e non è detto che ciò soddisfi i senatori, portandoli nuovamente ad intervenire con ulteriori modifiche.

Ecco quali sono le principali novità:

  • Rc auto: a seguito dell’emendamento vagliato in Commissione attività produttive è stato previsto, reintroducendolo, il tacito rinnovo delle polizze assicurative per la responsabilità civile in scadenza ma solo per le polizze-danni;
  • Sconti per chi installa la scatola nera: per chi di propria iniziativa installerà sulla sua vettura la “scatola nera” o un dispositivo che impedisce l’accensione in caso abbia bevuto alcolici avrà diritto (e le assicurazioni saranno obbligate) a ricevere sconti previamente determinati per legge sulle tariffe assicurative ;
  • Mercato libero dell’energia: il termine di inizio del passaggio ad un mercato libero dell’energia è posticipato all’1 lugio 2019, venendo inoltre eliminate le aste per la fornitura di energia elettrica per quegli utenti che all’1 luglio 2019 non avranno ancora scelto un operatore all’interno del mercato libero;
  • Telemarketing: gli operatori dei call center saranno esenti dall’obbligo di comunicare l’identità del soggetto per conto del quale stanno chiamando, senza dover più riferire se si tratta di una chiamata ai fini commerciali o meno e dover aspettare l’autorizzazione del chiamato per proseguire con la conversazione. Questa novità è una delle più dibattute all’interno della legge in questione, accusata di legittimare un regime selvaggio di chiamate da parte degli operatori;
  • Studi di odontoiatria: Per tutelare i clienti e anche i professionisti vicini (i dentisti), tutti gli studi di odontoiatria dovranno avere almeno un professionista del settore, nel ruolo di direttore sanitario, iscritto regolarmente all’apposito albo;
  • Poste Italiane S.p.A.: la società per azioni attualmente detentrice dell’eclusiva nel settore della notificazione degli atti giudiziari e delle multe non avrà più tale beneficio, aprendosi anche il settore del trasporto postale ad un regime di concorrenza sempre più marcato e altrimenti contrastante con le previsioni abrogate;
  • Cambio operatori telefonici o tv: I contratti tra utenti e operatori telefonici o televisivi non potranno durare più di 24 mesi (si vuole garantire il dinamismo del mercato, incoraggiando gli utenti a cambiare liberamente) e, prima di contrarre gli utenti dovranno essere informati delle modalità per recedere dal vincolo e cambiare operatore (prezzi, tempi…). Tali attività potranno essere svolte anche telematicamente (sempre per garantire un’effettiva mobilità del mercato);
  • Studi legali associati : L’esercizio della professione forense in forma associata (tanto in voga quanto dibattuta) dovrà utilizzare la struttura della società di persone, società di capitali o società cooperative che dovranno essere iscritte in un’apposita sezione dell’albo del luogo dove la società ha la propria sede;
  • Notai: la proporzione tra il numero dei notai e quello degli abitanti cambia; viene previsto che ci dovrà essere 1 notaio ogni 5000 abitanti, contro i 7000 attuali;
  • Farmacie: sempre per garantire un mercato più aperto, rendendo possibile l’ingresso di nuovi imprenditori nel settore, le società di capitali propietarie di farmacie non potranno detenere più del 20% dei punti vendita presenti nella Regione. Le farmacie potranno inoltre rimanere aperte oltre gli orari e i periodi stabiliti come obbligatori dall’autorità sanitaria, previa apposita comunicazione alla medesima;
  • Gli alberghi potranno accordare tariffe ancora più vantaggiose per i propri clienti rispetto a quelle prospettate dai siti di prenotazione online (quali Booking…).

Rimangono fuori dal disegno di legge approvato alla Camera dei Deputati alcune disposizioni precedentemente prospettate, come quelle rigardanti la vendita dei farmaci di fascia c fuori dalle farmacie, la normativa riguardante il caso “Flixbus” e alcune disposizioni riguardanti i notai e l’esercizio associato della professione forense.

Come anticipato, si tratta di modifiche non definitive in quanto il testo, prossimamente al vaglio del Senato (si parla addirittura di luglio) potrebbe essere nuovamente modificato, allungando ulteriormente l’iter di approvazione, nonchè rallentando l’inesorabile processo di liberalizzazione dei mercati in un’ottica di maggiore concorrenza.
L’intenzione del governo e dei parlamentari è quello di velocizzare al massimo l’iter normativo ma diverse fonti già prospettano un futuro differente:  “Askanews”, riferendosi a quanto affermato dal relatore in Commissione Industria Luigi Marino sostiene che «potrebbe non essere indolore né rapidissimo» in quanto già diversi senatori hanno espresso contrarietà ad alcuni emendamenti. 
Il progetto di legge è tuttavia ormai completo e difficilmente, a parte piccoli ritocchi, dovremmo aspettare ancora tanto per la sua, pur tarda, emanazione.

Lorenzo Maria Lucarelli