Intolleranza per il diverso,razzismo o semplici fatti di cronaca nera?
Le posizioni si dividono sui fatti che negli ultimi due mesi hanno coinvolto immigrati in Italia.
L’ultimo in ordine di tempo quello che ha coinvolto l atleta azzurra Daisy Osakue, ma oltre al suo ci sono altri undici casi.
A Moncalieri, poco dopo la mezzanotte, l’atleta ventiduenne italo-nigeriana Daisy Osakue, primatista italiana under 23 viene colpita dalle uova lanciate da un’auto e ferita all’occhio da un frammento di guscio. Ma Daisy si è già rimessa e agli Europei di atletica ci è andata con la voglia di vincere ed è già finalista di categoria.
Ad Aprilia un immigrato 43 enne marocchino è morto dopo un inseguimento da parte di un gruppo di persone che riteneva fosse un ladro. La sua auto è finita contro un muro e l’uomo dopo essere sceso è stato pestato. Denunciati due uomini del posto, per i quali si ipotizza l’omicidio preterintenzionale.
Ricordiamo anche l’episodio del 17 luglio avente come protagonista una bambina rom di 14 mesi, che è stata colpita da un colpo di pistola ad aria compressa potenziata mentre era con la madre in viale Togliatti. Il responsabile è Marco Arezio, 59enne ex dipendente del Senato in pensione. «Stavo provando la nuova arma,non mi sono accorto di aver colpito la bimba», dichiara. Sul fatto arriva anche il monito del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che avverte: «L’Italia non diventi un far west».
Questi solo alcuni degli episodi di cronaca avvenuto fino ad arrivare alla nota uccisione del sindacalista maliano Soumayla Sacko ucciso a colpi di fucile la sera del 2 giugno nelle campagne calabresi. Appena ventinovenne con una figlia di cinque anni, viveva in una baraccopoli a San Ferdinando: quando é stato ammazzato con un colpo alla testa, stava aiutando alcuni connazionali a prendere delle lamiere da una fabbrica in disuso. Soumayla, nell’Italia che si è scoperta razzista, è diventato il simbolo dei diritti dei lavoratori invisibili.
La scia di violenza che da Macerata porta ai migranti sfruttati nei campi del sud sembra essersi riaccesa nelle ultime settimane con una lunga serie di aggressioni a matrice razziale,molte con due elementi in comune: gli spari,esplosi tutti con fucili ad aria compressa, e i bersagli,sempre stranieri.
La spirale di violenza contro gli immigrati culmina nella giornata di ferragosto quando un cittadino camerunense è stato ferito ad un piede da un proiettile di piombo mentre passeggiava nel centro di Aprilia. I carabinieri hanno subito individuato i responsabili: si tratta di tre amici,un diciannovenne e due minorenni che sono stati denunciati per lesioni aggravate.
Secondo quanto ricostruito finora, stavano provando un fucile ad aria compressa di libera vendita, quando sono partiti alcuni colpi di cui uno ha ferito l’uomo.
Il camerunense è stato ritenuto guaribile in cinque giorni. Quando è stato ferito ha chiesto aiuto entrando in un’attività commerciale, e all’arrivo dei carabinieri di Aprilia ha indicato una ipotetica zona dalla quale poteva essere partito il proiettile ad aria compressa.
Sono state effettuate diverse perquisizioni e individuati i tre giovanissimi,subito denunciati.
Infine, alla conta delle aggressioni, va aggiunta quella accaduta sempre la sera di Ferragosto a Falerna (Cz): un uomo della Repubblica Dominicana è stato aggredito prima verbalmente e, successivamente, con una spranga, mentre si trovava a cena insieme alla moglie incinta e alla suocera in un ristorante del posto al grido di «negro di m.. Risali in macchina e vai via che qui in Calabria i negri non sono accettati».
Che la vera anima di questo paese, al di là dei luoghi comuni e dei miti sugli italiani brava gente, stia finalmente venendo fuori, mostrandoci per quello che realmente siamo?
Francesca Ricciuti