I titoli stealth come Aragami 2, di cui mi appresto a scrivere la recensione, vivono proprio come i protagonisti che propongono al giocatore. Silenziosamente avanzano nel mercato, si notano e non si notano, a seconda del numero di kill che riescono a portare a termine dopo la release. Aragami, un piccolo indie del 2016, si era ritagliato uno spazio tutto suo in questo mondo tormentato fatto di assassini silenziosi e colpi alle spalle. La modalità multiplayer, lo stile artistico semplice ma affascinante, e la fisicità delle uccisioni commesse ne fecero un mini-fenomeno videoludico per un breve tempo dopo l’uscita. E oggi, nel 2021, suoi punti di forza sono rimasti immutati nel sequel, Aragami 2. Che, però, si porta appresso anche molte delle perplessità che rimanevano sospese… nell’ombra… del primo Aragami.
Aragami 2 Recensione, harder, better, faster, stronger
Aragami 2 mantiene le premesse del primo episodio, mettendoci di fronte una storia dimenticabile (a essere generosi) che però fa solo da pretesto per mandare in missione il nostro protagonista oscuro e misterioso. Partendo da un hub centrale, un villaggio carino, ma minuto, nel quale sono distribuiti shop e NPC principali, selezioniamo le missioni proprio come in un qualunque Monster Hunter. Poi, attraverso un portale, veniamo catapultati in una di 5 diverse ambientazioni, piene di nemici da abbattere e con differenti tipologie di obiettivo da portare a termine. Rubare un oggetto, piuttosto che eliminare un bersaglio ad esempio. Sempre, ovviamente, senza farsi notare troppo. Oppure no?
L’ho premesso: Aragami 2 è un secondo capitolo con un’eredità di meccaniche che funzionano, e art direction ben definita. Pertanto non fa quasi nulla per allontanarsi dal binario collaudato del primo episodio, dal quale parte per diramarsi verso fermate alternative, approfondimenti e via così. Non che sia un male, anzi. E’ un piacere notare come gli sviluppatori siano riusciti ad approfondire un gameplay che, di base, richiede solo di andare da un punto A ad un punto B restando vivi. Il bello, come si suol dire, sta tutto nella mente del giocatore, e nella strategia che decide di adottare… bug permettendo.
…buggier?
Purtroppo, infatti, non ho potuto non notare alcuni fastidiosi bug che affliggono Aragami 2. Non si tratta di gravi -gamebreaking- bug, o errori mastodontici nella programmazione che ci impediscono di divertirci in toto con Aragami 2. Cionondimeno, spesso quando tentavo di compiere un’uccisione in salto, mi ritrovavo a terra, vicino al nemico, senza averlo colpito, tantomeno ucciso. O ancora, una volta scoperto, non riuscivo a fuggire in tempo, perchè il personaggio si incastrava su sporgenze e scalini impedendomi di andarmene. Maledetti scalini!
E già che ci siamo, una piccola critica che esula dal mondo “bug” non può far male. Sembrano bug, ma non sono bug, alcuni momenti tra un’uccisione e l’altra poco eleganti, determinati movimenti nemici più dinoccolati del solito, alcune scelte operate dall’IA di gioco alquanto discutibili. Leggerezze che ripeto, non è per forza un male citare per un semplice motivo: rispetto al resto del gioco si notano. I movimenti fluidi e naturali del personaggio, le animazioni di uccisione varie, mai innaturali nella posa o nella coreografia, fanno così “a cazzotti” con un feedback dei colpi “non stealth” assai meno appagante, o con l’esilarante posa assunta dai nemici deceduti che lanciamo dai tetti quando vogliamo sbarazzarci del cadavere. Manca solo il suono della “caduta” di Pippo, e siamo a posto.
Aragami 2 Recensione, l’arte dell’uccisione silenziosa
Non lasciatevi ingannare dal mio essere forse troppo pignolo nei confronti di alcuni dettagli. Aragami 2, come e più del suo predecessore, si gioca e rigioca con piacere dall’inizio alla fine. A dispetto di una ripetitività di fondo, ripeto, dovuta alla natura semplicissima delle missioni, è nell’esecuzione degli incarichi messa in pratica a discrezione del giocatore che Aragami pompa i muscoli. Ucciderete tutti i nemici nell’area? E se sì, come: in stealth o a muso duro, sfruttando il sistema rinnovato di combattimento alla luce del sole “Sekiro style”? Parata, risposta, parata, risposta fino a svuotare la barra della stamina nemica. Divertente come distrazione, o come piano B qualora foste scoperti, certo. Ma Aragami 2, i poteri speciali del protagonista e il level design delle aree parla chiaro: è un titolo stealth fin nel midollo più profondo.
Alla fine di ogni stage, dulcis in fundo, alla vostra prestazione è attribuito un punteggio espresso in lettere (A, B, C, ecc.) in base al tempo impiegato, al numero di nemici abbattuti/uccisi, che vi hanno visto o meno, a quanti cadaveri sono stati rinvenuti mentre facevate le vostre scampagnate e altri parametri. Va da sè che il messaggio degli sviluppatori è: rigiocate le missioni per ottenere il punteggio massimo. Possibilmente, inoltre, cercando di ottenerlo nel modo più vario possibile.
Diventerete silenziosi spettri? Rumorosi Demoni? O opterete per una prosecuzione priva di violenza, rimanendo impalpabili come la nebbia per tutta la durata della missione? A voi la scelta. Solo alcune sfide, va detto in calce, vi imporranno una strategia piuttosto che un’altra onde ottenere il punteggio massimo. Se, ad esempio, dovete accoppare un nobile avversario circondato di nemici a 360 gradi, è evidente che quei nemici, in un modo nell’altro, vanno eliminati e messi fuori gioco (non per forza uccisi, potete anche stunnarli).
Aragami 2 Recensione, in conclusione: stealth (e non solo) migliorato
Spero che questa recensione di Aragami 2 non vi fuorvi troppo. Nè che, tantomeno, lo faccia il voto che ho attribuito al titolo. Aragami 2 è divertente, vario e fluido nell’esecuzione tecnica/artistica. Pecca per una lieve mancanza di originalità nel design degli stage, alla quale sopperisce, però, con un ventaglio di possibilità ludiche più che soddisfacente sotto ogni punto di vista. Piccoli bug qua e là rovinano in parte un quadro altrimenti più che buono per un Indie di questa portata. E in ultimo, se siete davvero amanti dello stealth, non è vero niente: Aragami 2 è perfetto così com’è. Anche cercando di accontentare una fetta di pubblico un po’ più vasta, offrendo combattimenti extra-stealth e inserendo meccaniche di potenziamento, tecniche ninja oggetti ed equip, Aragami 2 non ha, insomma, perso la sua natura. Ed è migliorato enormemente rispetto al predecessore.
Certo, un pizzico di attenzione alla qualità in più, oltre che alla quantità, avrebbe giovato. Mi trattengono dall’attribuire una votazione maggiore i suddetti bug pazzerelli che saltano all’occhio rispetto a un’altrimenti ottima realizzazione tecnica/coreografica/artistica. E un’IA nemica molto poco “I”. Però, al prezzo di vendita attuale, circa 30 Euro, vi potrebbe addirittura far venire lo sghiribizzo di comprare il predecessore. Se non è una misteriosa tecnica ninja questa, non so cosa lo sia. Ma attenti. giochereste un titolo molto meno vario di Aragami 2, e altamente più votato allo stealth. Il che non necessariamente è un mal-
Ehi! Cos’era quel rumore? Fate piano, state zitti, guardatevi alle spalle, e sperate in bene. Se siete fortunati, troverete solo il vostro gatto. Altrimenti…
ARAGAMI 2 RECENSIONE | TESTATO SU PC
+ Gameplay Stealth vario, libero e soddisfacente
+ Level design eccellente
+ Stile artistico e messa in pratica tecnica buone…
+ Tanta carne al fuoco oltre alle uccisioni stealth
– …ma non eccezionali
– IA dei nemici che non sempre brilla per iniziativa/intelligenza
– Qualche bug qua e là può far storcere il naso
– Forse TROPPA carne al fuoco rispetto alle uccisioni stealth?