La regina del gospel Aretha Franklin oggi avrebbe compiuto 78 anni, e noi vogliamo ricordarla ripercorrendo la sua strabiliante carriera e i 5 brani che hanno fatto la storia della musica internazionale

Aretha Franklin oggi avrebbe compiuto 78 anni.
Ricordiamo la queen indiscussa del gospel e dell’R&B, dotata di un timbro vocale che le permetteva qualsiasi virtuosismo e che le è valso, nel corso degli anni, il soprannome di Lady Soul. Aretha nasceva il 25 marzo a Memphis, e sin dall’infanzia sviluppò un talento naturale e fuori dal comune nel campo musicale.

Talento che la consacrerà a regina indiscussa del soul. Non solo, ma la sua voce strabiliante le valse la vittoria di ben 21 Grammy, (di cui 8 consecutivi) nella categoria Miglior performance vocale R&B, tanto che il premio venne soprannominato dal 1968 al 1975 The Aretha Award.
Brani come Think, Respect, e Amazing Grace, l’hanno resa una voce riconoscibile ed indimenticabile nella musica internazionale. Tra i suoi fan più celebri si contano Freddie Mercury, Beyoncè, e tante altre star che hanno guardato all’artista come principale modello da seguire.

Uno dei più grandi riconoscimenti ottenuti fu quello di essere la prima donna ad entrare nella Rock and Roll Hall of Fame nel 1987.
Sono oltre 50 gli album che ha registrato in studio, molti dei quali hanno conquistato le prime posizioni nelle classifiche internazionali. Nel 2010 le è stato conferito il primo posto in assoluto nella classifica 100 greatest singer da parte di Rolling Stone’s, il periodico musicale statunitense più conosciuto al mondo.

Lo Stato del Michigan, poi, ha ufficialmente dichiarato la sua voce una meraviglia della natura. E, grazie a questa voce, la cantante di Detroit ha dato vita ad alcune tra le canzoni più iconiche nella storia della musica.
Respect (1967)
Il 1967 rappresenta la svolta della carriera della queen del soul grazie al passaggio all’Atlantic Records. I produttori Jerry Wexler e Arif Mardin ne incoraggiarono l’approdo verso un R&B più moderno, allontanandola dal pop su cui lei si era concentrata e che stava decisamente limitando le sue grandiose capacità vocali.
La sua nuova veste musicale la portò subito al successo, facendola diventare un’icona per le minoranze di colore americane, grazie anche alla leggendaria reinterpretazione del brano di Otis Redding, Respect.
Chain of Fools (1968)
ll brano, scritto per la cantante americana da Don Covay, nome noto del R&B, è contenuto nell’album Lady Soul. L’arrangiamento venne fatto da Aretha, mentre la famosissima introduzione della chitarra è di Joe South, noto cantautore e chitarrista. Il testo descrive alla perfezione il rapporto violento che la cantante ebbe con il marito Ted White.
Questa canzone ebbe un successo senza pari; rimase infatti per ben quattro settimane in cima alle classifiche.
Think (1968)
Si tratta forse del brano più famoso di Aretha Franklin, tratto dall’album Aretha Now. Un connubio di forza, energia, flow, talento, magnificenza.
Scritto da Aretha con il marito Ted White, il testo è inno alla libertà femminile (tanto che nel ritornello la cantante ripete per otto volte la parola freedom). La canzone conquistò il primo posto nelle classifiche di tutto il mondo, diventando una hit parade senza precedenti.
Un particolare successo ottenne anche la versione di Think nella colonna sonora del famosissimo film Blues Brothers del 1980, dove Aretha, in ciabatte e grembiule coperto di macchie, “costringe” John Belushi e Dan Aykroyd a ballare con lei sulle note della canzone.
You make me feel like a natural woman (1968)
Tratta da Lady Soul, questa canzone è stata scritta da Gerry Goffin, Jerry Wexler e Carole King, che la ripropose nel suo album del 1971, Tapestry. Il brano si classificò immediatamente nella Hot 100, la più importante classifica musicale negli Stati Uniti. Riscosse un successo tale che nel 1999 valse ad Aretha il premio Grammy Hall of Fame Award.
Il testo, concepito dagli autori come un inno al romanticismo, venne trasformato dalla cantante in una preghiera a Dio, creando una profondità ed un amore oltre la mera fisicità, che diedero al brano una profondità ed un’intensità innovative ed inedite.
I say a little prayer (1968)
Fu Dionne Warwick in origine ad incidere questo brano che Burt Bacharach e Hal David avevano scritto per lei. Aretha Franklin, poi, ne fece una cover e la incluse nell’album Aretha Now, rendendola un vero e proprio classico nel panorama musicale mondiale.
Ritenuta una delle più belle canzoni d’amore contro la guerra, racconta della preghiera di una donna, che aspetta il ritorno del marito a casa dalla guerra in Vietnam.
Chiara Moccia
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