Ariete in concerto al Rock in Rome: la leggerezza di essere se stessi

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Di Valentina Galante

Ariete in concerto si è esibita ieri sera, 6 luglio, in concerto sul palco del Rock in Rome, portando con sé un’aura fatta di dolcezza, autoconsapevolezza e inclusività. La giovane cantautrice è stata capace di tenere il palco per due ore senza mai annoiare il suo pubblico, un pubblico variegato, composto da giovanissimi e adulti accompagnatori che hanno comunque dimostrato di conoscere abilmente i pezzi eseguiti.

Specchio”, questo il titolo del primo album della cantante che dà nome anche al tour in corso. E lo specchio, infatti, risulta essere un simbolo ricorrente e caratterizzante. Tre grandi schermi, che spesso hanno mostrato una funzione riflettente, hanno fatto da scenografia alle spalle di Arianna del Giaccio, vero nome di Ariete.  

Ariete in concerto, un evento per tutti

Eppure, quest’unica data romana è stata una data che ha funzionato come uno specchio: ha lasciato ammirare il riflesso senza filtri della giovane cantante di Anzio che, durante il suo spettacolo, ha raccontato di come Roma sia stata ambientazione di gran parte della sua adolescenza, ripercorrendo le tappe importanti della sua carriera e ricordando di quando, lei stessa, faceva ore di fila per assistere ai concerti dei suoi artisti preferiti, uguagliandosi così al suo pubblico. Questa memoria è stata resa suggestiva anche dalla presenza del cantautore Franco 126, salito sul palco per duettare sul brano “Fragili“.

ariete

La cosa più strabiliante di  Ariete, è il modo in cui si è rivolta ai suoi fan: con naturalezza e affetto, con la stessa aria della ragazza della porta accanto che non ha mai dimenticato di essere una di loro. Ariete si è comportata come l’amica che tutti, almeno una volta, avremmo voluto, ma soprattutto con il coraggio che prevede la leggerezza di essere sé stessi. Mostrando a pieno la propria umanità, ha parlato di temi importanti come il rispetto per tutti, la possibilità di amare chi si vuole e la bellezza di essere e restare umani. Emozionante il momento in cui ha lasciato salire dal pubblico, invitandoli a raccontare le proprie storie, quattro giovani, educando così alla condivisione e al rispetto delle fragilità altrui.  

Quello di Ariete non è stato semplicemente un concerto ma un’esperienza umana e collettiva imperdibile. Non ci si è limitati soltanto a cantare: è stato un incoraggiamento a valorizzare la propria diversità, a esserne fieri sempre e a non sentirsi mai un errore. A concludere lo spettacolo, il brano “18 anni” animato dalla presenza sul palco degli amici della cantautrice che invece, cantava insieme ai fan nel parterre.

Aver assistito all’esibizione di ieri sera è stato come partecipare a una festa, principalmente di Ariete, ma in generale un po’ di tutti. Con ieri sera, ci siamo ricordati di quanto ci fossero mancati i concerti in questi due anni.