È finito in carcere l’ex consigliere provinciale Pietro Polizzi, uno dei candidati di Forza Italia al Consiglio comunale di Palermo per le elezioni che si terranno domenica prossima. Secondo la Procura ha stretto un patto i costruttori Sansone, storici alleati del capomafia Totò Riina.
Pietro Polizzi è accusato di voto di scambio politico-mafioso
A pochi giorni dal voto per le amministrative un terremoto rischia di stravolgere la consultazione. A finire in manette Pietro Polizzi, un suo collaboratore, Manlio Porretto, e Agostino Sansone. L’accusa è quella di voto di scambio politico-mafioso e rischia di pesare molto in vista della chiamata alle urne.
A pochi giorni dalle votazioni per le elezioni amministrative 2022 un candidato al Consiglio comunale di Forza Italia, Pietro Polizzi, 73 anni, il suo collaboratore Manlio Porretto, e Agostino Sansone, sono stati arrestati dai poliziotti della squadra mobile su disposizione del gip che ha accolto la richiesta dei pm, avanzata sulla scorta di alcune intercettazioni e di altri elementi raccolti nelle ultime settimane dagli investigatori.
E’ stato ricostruito dagli investigatori che Polizzi – che si era candidato anche alle scorse amministrative collezionando poco più di 600 voti con la lista “Uniti per Palermo” e che in passato è stato consigliere provinciale, eletto nell’Udc – avrebbe fatto un patto con la criminalità organizzata e i boss dell’Uditore per recuperare numeri utili per garantirsi le elezioni. Da qui il rapporto con il costruttore Sansone, il cui nome in passato era stato già accostato a quello di Totò Riina proprio perché il fratello, fra le altre cose, avrebbe dato ospitalità al boss di Corleone durante il periodo di latitanza.
E’ stata un’inchiesta lampo che ha portato il procuratore aggiunto Paolo Guido e i sostituti Giovanni Antoci e Dario Scaletta a chiedere e ottenere dal gip Alfredo Montalto, nel giro di pochi giorni, l’arresto di Polizzi, oggi dipendente di Riscossione Sicilia, del suo collaboratore e di Sansone. Inoltre, sono in corso anche alcune perquisizioni negli uffici e nell’abitazione di Agostino Sansone che in passato aveva già finito di scontare una pena per associazione mafiosa.
Valeria Muratori