Arrestato in Colombia Marco Di Nunzio, l’autore del falso testamento di Berlusconi

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Di Redazione Metropolitan

L’imprenditore 56enne piemontese, da tempo residente in Colombia, è indagato dalla procura di Milano per falsità in testamento. Marco Di Nunzio è stato rintracciato dalle autorità colombiane e arrestato, per una serie di contestazioni su fatti avvenuti nel Paese sudamericano, e in contemporanea la Procura di Milano gli ha notificato l’avviso di chiusura indagini (in questo ambito è indagato a piede libero) per aver redatto un falso testamento di Silvio Berlusconi e per tentata estorsione ai figli del fondatore di Forza Italia

Il documento attestava, falsamente, che Berlusconi gli avrebbe lasciato 20 milioni di euro per creare una “struttura politica Forza Italia” in Colombia e i “club Forza Silvio”, altri sei milioni di euro, uno yacht, la totalità delle azioni della villa di Antigua e il 2% della holding Fininvest.

Dopo la morte di Berlusconi avrebbe fatto pressione sui figli di Berlusconi, che lo hanno denunciato e sono parte offesa nel procedimento, per ottenere il denaro, con modalità che fanno configurare per la Procura guidata da Marcello Viola il reato di tentata estorsione. Nell’ambito delle indagini gli inquirenti hanno ascoltato come testimone anche Marta Fascina.

Marco Di Nunzio, subito dopo la morte del leader di Forza Italia avrebbe cercato, senza riuscirvi, di fare pubblicare a Milano, attraverso l’ordine notarile e il notaio della famiglia Berlusconi (parte lesa nell’indagine), l’integrazione di quello che lui dice essere un “testamento speciale“ con cui il Cavaliere lo avrebbe designato tra i suoi eredi: a suo dire, gli avrebbe lasciato il 2% delle quote di Fininvest, 26 milioni di euro, tutte le azioni della società proprietaria delle ville ad Antigua, la nave “Principessa VaiVia” e anche le altre imbarcazioni. Dopo il tentativo andato a vuoto di farlo pubblicare a Milano – è una delle circostanze che radica la competenza nel capoluogo lombardo, assieme ai riflessi milanesi delle eventuali conseguenze del fatto “commesso al fine di recare a sé o ad altri un vantaggio” -, lo scorso 3 ottobre il testamento è stato depositato e pubblicato dall’imprenditore torinese 55enne presso uno studio notarile di Napoli. Si tratta di un atto su cui sono in corso accertamenti in quanto inquirenti e investigatori ritengono sia stato falsificato.