Cultura

Artena, una lunga storia arroccata sui monti

Per la rubrica Hidden Place andiamo ad Artena a soli 30 km da Roma nell’alta valle del fiume Sacco. Il paese è arroccato sulla propaggine dei monti Lepini. Le case arroccate sulle pendici sono separate solo da strette mulattiere, dove le macchine non possono circolare. Il paese si configura quindi come una grande isola pedonale.

Artena

Scavi archeologici compiuti già attorno al 1930 nei pressi del paese hanno rinvenuto l’esistenza di una città d’origine preromana. Infatti imponenti mura ciclopiche e altri reperti straordinari sono stato datati anteriormente all’VIII° sec. A.C., quindi a prima della fondazione di Roma. Sulla base di questi ritrovamenti e in base agli scritti dello storico latino Tito Livio che pone la città tra Ecetra e Ferentino, si identificò questo sito con l’antica città di Artena, prima volsca e quindi romana. Nel Medioevo la città prese il nome di Montefortino per poi riappropiarsi dello storico nome di Artena nel 1873. Sopra la città ci sono i resti archeologici della antica Civita, con mura poligonali, ancora in coso di studio. A partire dal I sec. a.C., nell’area ormai abbandonata della città venne impiantata una villa rustica che visse almeno fino al III sec. d.C.  Anche questo complesso è stato oggetto di regolari campagne di scavo archeologico, che ne stanno ricostruendo l’intera vicenda storica. Il vicino passaggio della via Latina dovette sicuramente contribuire alla floridezza di alcuni insediamenti dislocati lungo il suo percorso. Un centro suggestivo e ricco di storie da raccontare.

Una location da film

 Ad Artena sono state girate alcune scene del film “Romeo e Giulietta” di Franco Zeffirelli. Claudia Cardinale scelse questa cittadina per abitarci dopo averla conosciuta durante le riprese del film “Il prefetto di ferro” del 1977 di Pasquale Squitieri.

Alla porta del paese alla base della rocca si erge l’antico palazzo Borghese. Diversamente dalle rocche medioevali, qui il palazzo nobiliare non domina il paese ma è come se lo sostenesse dal basso.

Il Palazzo Borghese

Il Palazzo dei Borghese, una delle antiche e nobili famiglie romane, è ancora abitato dalla famiglia. Edificato nel XIII° secolo dai Conti di Segni, passò poi ai Colonna, che furono per secoli in conflitto con il papato. Montefortino si trovò quindi ad essere più volte assalita dalle truppe pontificie, che la distrussero completamente. La città ed il palazzo furono interamente ricostruiti, ma, a causa delle grandi difficoltà finanziarie della famiglia Colonna, agli inizi del 1600 questi vendettero il feudo al Cardinale Scipione Borghese, nipote di papa Paolo V. A lui si deve la definitiva sistemazione del palazzo, ad opera dell’architetto di famiglia Giovanni Vasanzio. Questi unì due distinte strutture originarie del palazzo e progettò una doppia scala circolare.  Un grande camino decorato con una testa di Medusa è attribuito al Bernini. All’interno del palazzo sono conservati affreschi di Paul Brill, pittore fiammingo famoso per i suoi paesaggi. Nel palazzo dal 1965 si è tenuto il Premio letterario Daria Borghese. Il premio intitolato alla padrona di casa scomparsa nel 1963, Donna Daria Borghese nata Olsoufieff, per onorarne la memoria e per ricordare il culto che lei ebbe per Roma.

Il palazzo ha dato i natali a quel Junio Valerio Borghese membro della principesca famiglia che negli anni ’70 del secolo scorso fu condannato per il colpo di Stato, fortunatamente fallito, passato alla storia proprio come “Golpe Borghese”. Il nobile eversivo, coinvolto in un intricata rete di intrighi internazionali, morì in contumacia in Spagna a Cadice nel 1974. Il film Romanzo di una Strage con Valerio Mastrandea e Piergiorgio Favino ricorda gli avvenimenti di quegli anni.

M. Cristina Cadolini

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