L’artrosi al ginocchio è una patologia che interessa purtroppo molte persone e che si manifesta con sintomi che spesso possono trarre in inganno, pensando erroneamente che sia solo frutto di sforzi fisici. Alcuni di questi sintomi possono essere: fitte alla gamba, difficoltà a fare le scale, difficoltà anche a fare una passeggiata.

Spesso questo problema si manifesta in età avanzata, ma ci sono alcuni casi che possono portare anche i giovani a soffrirne. Vediamo nel dettaglio cos’è l’artrosi e come funziona la protesi al ginocchio per risolvere chirurgicamente la patologia.

Ne parliamo con il dottor Michele Massaro, direttore dei reparti OPRAM (ortopedia protesica robotica avanzata mini invasiva) pressil l’ospedale Galeazzi a Milano e presso il Policlinico San Pietro a Bergamo

 Dott Massaro, cos’è l’artrosi al ginocchio?

“L’artrosi al ginocchio consiste nell’usura della cartilagine e dal lento deterioramento delle ossa del ginocchio e delle strutture ad esso collegate. Ciò che provoca nel tempo è una limitazione nei movimenti, anche i più semplici e quotidiani nonchè, in alcuni casi, deformità articolare.

La cartilagine del ginocchio è necessaria per garantire i movimenti della gamba; senza di essa il ginocchio inizierebbe a far male e verrebbe meno il cuscinetto tra le ossa e le articolazioni.

Come già accennato, i primi sintomi ai quali far attenzione per riconoscere l’artrosi al ginocchio sono: ginocchio dolorante, gonfiore, difficoltà nel movimento, scricchiolii delle articolazioni”.

Pare che, secondo alcuni studi statistici, negli ultimi anni in Italia la popolazione affetta da artrosi sia cresciuta sempre di più. Si parla ormai di un incremento delle persone che soffrono di questo problema e le zone del corpo più interessate sono quasi sempre le anche e le ginocchia.

La soluzione più efficace studiata negli ultimi anni è quella di intervenire chirurgicamente impiantando una protesi specifica per risolvere la patologia. Ormai sono più di 170 mila le protesi impiantate ogni anno, anche se c’è ancora poca informazione su questo settore della chirurgia.

Esistono ad oggi diversi interventi poco invasivi che permettono di impiantare una protesi al ginocchio senza dover operare chirurgicamente, se non in maniera davvero poco invasiva. Sono innovazioni sviluppate anche per rispondere all’esigenza di pazienti poco propensi alla chirurgia.

Soluzione all’artrosi: la protesi al ginocchio

“Per sostenere un intervento di protesi al ginocchio bisogna affidarsi, ovviamente, ad un eccellente professionista del campo” – continua il Dott Massaro – “qualcuno che sia in grado di effettuare l’intervento nella maniera meno invasiva possibile e che abbia un’ottima formazione e professionalità.

Questi tipi di interventi vengono svolti ormai da tantissimo tempo, ma l’innovazione continua a progredire e, dal primo intervento ad oggi, sono stati fatti tantissimi progressi scientifici e tecnologici.

Tra le varie tecnologie odierne ce ne sono infatti alcune che consentono di intervenire chirurgicamente impiantando una piccola protesi con una sistema definito “mini-invasivo”. Quando il danno dell’articolazione sarà limitato ad una sola parte del ginocchio, sarà possibile impiantare una protesi monocompartimentale, che è un rivestimento selettivo della zona danneggiata, conservando così intatta tutta la componente articolare sana.

Si tratta di un intervento sicuro che non richiede un decorso ospedaliero troppo lungo una volta conclusa l’operazione. Una soluzione veloce che permette di risolvere tutti i problemi legati a questa patologia del ginocchio e di salvaguardare i tessuti del corpo.”

Insomma, i vantaggi delle nuove tecniche sviluppate grazie alle innovazioni in campo medico e chirurgico permettono di risolvere la maggior parte dei problemi legati all’artrosi al ginocchio evitando che il paziente subisca un lungo decorso pre e post-operatorio.

In questo contesto, il dottor Michele Massaro, ha sviluppato una tecnica chirurgica mini invasiva personalizzata per la sostituzione della protesi di ginocchio, che mira a ridurre il dolore e il tempo di recupero postoperatorio.

La sostituzione della protesi di ginocchio è un intervento chirurgico importante che comporta la rimozione dell’articolazione danneggiata e la sostituzione con una protesi artificiale. In passato, l’intervento era considerato piuttosto invasivo e richiedeva lunghi periodi di degenza e riabilitazione. Tuttavia, negli ultimi anni, la chirurgia mini invasiva è diventata sempre più diffusa e ha permesso di ridurre i tempi di recupero e i rischi associati all’intervento.

Secondo il dottor Massaro, la tecnica mini invasiva per la sostituzione della protesi di ginocchio prevede l’utilizzo di strumenti chirurgici speciali che consentono di ridurre al minimo l’incisione della pelle e dei tessuti sottostanti. In questo modo, si riduce il dolore postoperatorio e il rischio di complicanze come infezioni e sanguinamenti.

Inoltre, la tecnica mini invasiva consente di ridurre il tempo di degenza in ospedale e di accelerare il processo di riabilitazione postoperatoria. In alcuni casi, i pazienti possono riprendere le attività quotidiane entro poche settimane dall’intervento.

“Tuttavia” – sottolinea il dottor Massaro – “la tecnica mini invasiva non è adatta a tutti i pazienti e che ogni caso deve essere valutato individualmente. In particolare, la tecnica è indicata per pazienti che non presentano gravi deformità o pregresse gravi lesioni del ginocchio o infezioni in corso”.

Dott Massaro, in questo contesto come si inserisce l’utilizzo del robot?

“Il robot non sostituisce il chirurgo: è semplicemente un assistente perfetto prima e durante l’intervento per l’impianto di protesi ginocchio mini invasiva, totale e monocompartimentale.

Supporta il chirurgo nella pianificazione pre-operatoria offrendo un altissimo livello di accuratezza e precisione chirurgica millimetrica. Grazie a speciali sensori, il robot permette di personalizzare la protesi in base all’anatomia ed al movimento del ginocchio del paziente guidando il chirurgo nel posizionamento delle componenti protesiche (femorale e tibiale).

Il prezioso supporto di Navio rende inutili esami strumentali come TAC o Risonanza Magnetica.

I tempi di degenza si riducono insieme al dolore ed all’assunzione di antidolorifici. Essendo più precisa, la protesi dura di più, migliora la propriocettività ed il movimento naturale del ginocchio.

Dopo l’elaborazione del software, viene eseguita la ricostruzione 3D virtuale delle superfici articolari.

In fase d’intervento, sulla base del modello 3D virtuale elaborato in precedenza, in caso di errore la fresa destinata ai tagli si retrae e si ferma rendendo praticamente impossibile l’errore umano.

In generale, la sostituzione della protesi di ginocchio con tecnica mini invasiva rappresenta un’opzione chirurgica interessante per molti pazienti affetti da artrosi al ginocchio. Tuttavia, è importante che i pazienti si rivolgano a un ortopedico specializzato per ottenere una diagnosi precisa e un trattamento adeguato. Inoltre, il dottor Massaro consiglia ai pazienti di adottare uno stile di vita sano, che preveda una dieta equilibrata e l’esercizio fisico regolare, per ridurre il rischio di complicanze e migliorare la funzionalità dell’articolazione del ginocchio.