La minaccia del Coronavirus è diventata, improvvisamente, reale per tutta l’Italia. E non che prima non lo fosse, sia chiaro. Ieri sera il Premier Giuseppe Conte ha emanato un decreto che espande la famosa “zona rossa” a tutti i territori tricolore mettendo in crisi (giustamente) tutti i nostri connazionali. I dati, d’altronde, impongono una presa di posizione ferrea e repentina. Tantissime restrizioni per tutti: dai locali di vendita più generali alle limitazioni personali. Una delle regole da seguire scrupolosamente è quella relativa al “divieto di assembramento“. Ma di cosa si parla? Perché in tanti scrivono “assemblamento” ? In questi tempi difficili, la malattia arrivata in Italia dalla Cina insegna anche la lingua italiana a tutti noi. Una magra consolazione.

Assembramento è la forma corretta

In regime di Coronavirus, la lingua italiana diventa davvero molto importante (una volta di più) per seguire attentamente tutti i punti del decreto emanato dall’Esecutivo di Conte. Ma cosa significa assembramento? È certamente una delle parole più cercate del momento. Con questo termine s’intende una folla di persona concentrata in uno spazio aperto o chiuso. La parola, ovviamente, deriva da “assembrare“, ovvero radunare. Al plurale, invece, la forma muta in “assembramenti”. Ecco alcune frasi nelle quali la parola, diventata ormai famosa, viene utilizzata in modo corretto:

  • Nessuna pandemia, ma dobbiamo evitare assembramenti per evitare il contagio.
  • Chiusi luoghi di assembramento come scuole, pub e discoteche.
  • Provvederemo a sospendere e a non autorizzare ogni evento che abbia in sè la possibilità di assembramento di persone.

Confusione con “assemblamento”

Dopo il decreto riferito e firmato da Giuseppe Conte, si è fatta un po’ di confusione sulle due parole. Assembramento è la forma corretta mentre “assemblamento” non è accettata dalla lingua italiana in nessun caso. Semplicemente non esiste. Il termine viene spesso utilizzato come sinonimo di montaggio; in questo caso, però, la forma corretta per la nostra lingua è assemblaggio.

Il Coronavirus ha contribuito a spiegare, una volta per tutte, un vocabolo della lingua italiana. Una magrissima consolazione in un momento davvero delicato per il nostro Paese e per il mondo in generale…

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