
”Mio fratello non è Joe Cappuccio, lui è in carcere ingiustamente”. Il giudice lo assolve
Un incubo che finisce. Antonella passa dalla rabbia dell’ingiustizia, alla gioia di riabbracciare suo fratello. Lei, è la sorella di Gianluca Ferrandu, 42 enne di Ostia, padre di un bambino.
Gianluca fu arrestato il 16 Gennaio scorso con l’accusa di essere Joe Cappuccio, il rapinatore seriale della stazione Roma-Lido.
Una serie di casi, seguiti dalla cronaca, dall’aggressione a Stella Polare, fino ad altri avvenimenti sempre nel cuore del X Municipio.
Le prove contro Gianluca
Antonella, la sorella, ha sempre ribadito la sua innocenza e l’estraneità del fratello Gianluca al caso.
Infatti, Ferrandu aveva precedenti per spaccio di stupefacenti e una condanna a 12 anni di carcere, ma dopo la detenzione si era totalmente riabilitato al rispetto della legge.
Infatti, aveva un lavoro, era padre di un bambino e aveva iniziato una nuova vita.
Le prove che hanno convinto i giudici a condannare Gianluca sono stati proprio i suoi precedenti. Ferrandu venne convocato nemmeno un mese dopo la prima rapina e formalmente arrestato il 16 Gennaio 2019.
Il calvario e la vittoria al processo
Si pensava fosse un normale controllo, ma una volta in caserma fu notificato l’atto giudiziario con l’arresto.
Nonostante la sorella attestò con testimonianze audio-visive la presenza del fratello in altri luoghi e l’uomo non fosse simile fisicamente al rapinatore di Ostia, Gianluca fu arrestato.
Non vi erano prove per condannare l’uomo, nonostante era cominciato l’iter processuale, tutto ciò termina con la sentenza del 9 Ottobre, secondo i criteri dell’articolo 503 del Codice Penale. L’accusa però avrà tempo fino al 24 Ottobre per poter fare appello.