Atletico Madrid ai raggi x: la sfida tattica Simeone-Allegri

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Di Redazione Metropolitan

Vediamo cosa ha offerto l’Atletico Madrid, a livello tattico, nelle ultime due partite disputate prima del doppio confronto con la Juventus in Champions League.

I Colchoneros, in occasione del derby di Madrid della settimana scorsa, si sono presentati in campo con un 4-4-2 classico che in fase offensiva è diventato un 4-2-3-1 o un 4-2-4. Hanno poi riproposto lo stesso sistema di gioco anche nell’ultima partita in Liga contro il Rayo Vallecano.

Questo in foto è l’11 iniziale dell’Atletico Madrid contro il Real nel derby perso 1-3. Gli unici cambi con il Rayo sono stati Vitolo al posto di Lemar, Filipe Luis al posto di Hernandez (infortunato) e Rodri in mezzo al posto di Thomas.

Andiamo a vedere alcune situazioni tattiche importanti proposte dal Cholo in queste due partite:

https://twitter.com/VirtudesSanchez/status/1094247126262038529

CORREA E LEMAR STRETTI:

Sin dai primi minuti del derby possiamo notare come i due esterni di centrocampo (Correa e Lemar) non siano veri e propri esterni: sia il francese che l’argentino infatti, per fare gioco, hanno stretto la loro posizione per lasciare le fasce laterali alle spinte dei terzini, Hernandez a sinistra e Arias a destra.

Correa e Lemar stretti per lasciare spazio ad Arias e Hernandez in fase di manovra.

In fase di impostazione, non importa se a giocare la palla sia Godin o Gimenez, entrambi i terzini sono altissimi, quasi sulla linea degli attaccanti. Questo ovviamente porta la squadra di Simeone ad avere una grande spinta offensiva, ma dal momento che perdono palla diventano facilmente vulnerabili alle spalle (cosa che vedremo più avanti).

GRIEZMANN “GALLEGGIA” TRA LE LINEE:

La seconda chiave tattica nel gioco del Cholo è la posizione di Antoine Griezmann: il talento francese gioca dietro la prima punta (Morata o Diego Costa), venendo a prendere palla tra le linee e facendo gioco alle spalle dei mediani avversari (Casemiro in questo caso). Quando Griezmann fa questo, in fase offensiva quello dell’Atletico diventa un 4-2-3-1, con Grizou dietro Morata e Lemar e Correa larghi sull’esterno.

Griezmann che galleggia tra le linee, servito da Partey. 
Atletico con un 4-2-3-1 in fase di prima manovra.

PRESSING ULTRA-OFFENSIVO IN ZONA PALLA:

Queste prime due chiavi tattiche riguardano la fase offensiva e di prima manovra dei Colchoneros. Andiamo ora a vedere come si comportano gli uomini del Cholo una volta persa palla o quando il possesso è degli avversari. Fin dai primi minuti l’Atletico ha messo alle strette il Real con una pressione ultra-offensiva esasperata.

In questa immagine possiamo vedere come difende alto l’Atletico su una banale rimessa laterale nella trequarti difensiva avversaria. 8 uomini in 25/30 metri, tutti in zona palla. Godin viene a prendere altissimo Benzema e Correa (esterno dei 4 a centrocampo) viene dentro al campo per disturbare il centrocampista del Real (Kroos in questo caso).

disposizione del pressing offensivo dell’Atletico su rimessa laterale avversaria.

Così facendo, nei primi 10 minuti di gara, il Real Madrid non è mai riuscito a uscire da dietro giocando il pallone. Oltre alle due posizioni molto interessanti di Godin e Correa vediamo Morata che blocca la linea di passaggio libera a Varane, Griezmann sulle tracce di Casemiro, Saùl su Modric e Hernandez altissimo su Lucas Vazquez, con Partey che accorcia anche lui in zona palla.

RIPARTENZE E VERTICALIZZAZIONI IMPROVVISE:

Tutto questo pressing porta l’Atletico a fare malissimo con le ripartenze una volta che riconquista il pallone, in occasione dell’1-1 di Griezmann infatti succede proprio questo: Vinicius perde il possesso sulla trequarti avversaria, Correa riconquista la palla e imbuca, senza pensarci, per Griezmann che taglia tra Varane e Ramos (messi male in fase d’uscita Real).

Correa, dopo aver rubato palla a Vinicius, verticalizza e manda in porta Griezmann per l’1-1 dell’Atletico.

L’Atletico non verticalizza solamente una volta riconquistata palla, lo fa anche a difesa avversaria schierata con un lancio da parte dei due centrali (Gimenez/Savic e Godin) alle spalle dei difensori avversari. In questa immagine vediamo il tutto applicato da Gimenez: l’uruguayano lancia per Morata che taglia ancora una volta tra Ramos e Varane, sorprendendoli. Per fortuna del Real il gran gesto tecnico dell’ex Chelsea, Real e Juventus viene annullato per un fuorigioco millimetrico. Questo lancio lungo del centrale è qualcosa che propone spesso anche la Juventus: ricordiamo i gol di Dybala contro lo Young Boys e di Ronaldo contro il Manchester United, entrambi serviti da Bonucci.

Gimenez al lancio per Morata che taglia bene tra i centrali del Real Madrid.

Tutto ciò che abbiamo scannerizzato fin ad ora rappresenta i punti di forza dell’Atletico Madrid di Simeone. Ora cerchiamo di soffermarci sulle debolezze, su quello che la Juventus di Allegri potrà sfruttare per fare male ai Colchoneros in occasione dell’andata degli ottavi di finale di Champions League al Wanda Metropolitano.

TERZINI VULNERABILI ALLE SPALLE, CENTRALE SCIVOLA ALL’ESTERNO:

Come abbiamo detto in precedenza, i terzini dell’Atletico spingono molto. Questo spingere però è una lama a doppio taglio in quanto una volta persa palla, alle spalle di Arias e Hernandez, ci sono delle praterie. La Juventus potrà fare malissimo da entrambe le parti con la velocità di Cristiano Ronaldo, Cancelo, Alex Sandro, Bernardeschi sugli esterni e gli inserimenti di Matuidi o Khedira.

Arias ed Hernandez altissimi con Vinicius che attacca lo spazio alle loro spalle.

Questo essere alti dei terzini porta i centrali a dover scivolare sull’esterno a decine di metri dalla propria porta. 8 volte su 10, un centrale portato lontano dalla propria porta difficilmente riesce a tenere nell’1-contro-1 in velocità contro l’esterno/attaccante avversario. In Europa, al momento, i top a scivolare e tenere il duello lontano dalla porta sono Skriniar, van Dijk, Koulibaly e Manolas. Proprio questo è accaduto con Vinicius che salta Gimenez (portato molto fuori) e si procura il rigore dell’1-2 per i Blancos.

Gimenez non tiene Vinicius che va solo verso la porta.

La stessa situazione è capitata più e più volte anche contro il Rayo Vallecano, cambiano gli interpreti ma il problema rimane. Come possiamo vedere nella foto sottostante: Arias esce male e troppo in anticipo, lasciando spazio alle spalle. Questa uscita con i tempi sbagliati di Arias porta Gimenez a dover uscire molto lontano dalla porta e anche in questo caso non riesce a tenere Raul De Tomas nell’1-contro-1.

Arias molto fuori e Gimenez che si ritrova 1-contro-1 in campo aperto.

DIFESA DISTRATTA SU PALLE INATTIVE E NON SOLO:

Un’altra leggerezza commessa dall’Atletico contro il Real la possiamo vedere in occasione del primo gol degli uomini di Solari. Su calcio d’angolo i Colchoneros marcano a uomo, questa volta però vanno in 4 su Sergio Ramos e perdono completamente la marcatura di Casemiro che da solo a due passi da Oblak non sbaglia.

in 4 dell’Atletico su Ramos e Casemiro tutto solo.

L’ennesima disattenzione difensiva la vediamo in occasione del gol del 1-3 di Bale: Arias altissimo come sempre, Gimenez esce in ritardo e pigro su Benzema che si gira facilmente, serve Modric che può puntare una difesa messa male. La traccia per Bale è ordinaria amministrazione per il neo Pallone d’Oro ed il gallese non sbaglia davanti ad Oblak.

Modric imbuca facilmente per Bale, 1-3 Real Madrid.

Contro il Rayo invece la difesa (Gimenez-Arias) si fa sorprendere in situazione di palla scoperta con un lancio di 30 metri del centrale difensivo avversario che va a trovare ancora De Tomas tra Arias e Gimenez anche in questo caso colpevolmente in ritardo.

ASSENZE, DEFICIT FISICO E STERILITA’ OFFENSIVA:

Dopo tutti questi tatticismi dobbiamo mettere in conto anche altre cose. L’Atletico nel derby era orfano di Koke, Diego Costa e Savic. Gli ultimi due sono tornati a disposizione nella partita contro il Rayo Vallecano e lo saranno anche per il doppio confronto contro la Juventus. Uno dei punti deboli, sia nel derby che contro il Rayo, è sembrato sicuramente Arias. Se dovesse giocare lui e non Juanfran (più diligente e meno di spinta) la Juve dovrebbe riuscire a sfruttare le parecchie disattenzioni del terzino colombiano nel corso dei 90′.

Senza soffermarci sui singoli, la squadra di Simeone è parsa molto in difficoltà soprattutto sul piano fisico. Oltre al deficit fisico, possiamo parlare anche di una certa sterilità offensiva: senza le invenzioni di Griezmann, i Colchoneros combinano poco e niente. Così è stato sia contro il Real che contro il Rayo, partita decisa proprio da Griezmann con un tiro sporco.

COSA DOVRA’ FARE LA JUVENTUS:

La Juventus è nelle mani di uno dei migliori allenatori nel preparare e leggere le partite. Nonostante questo, i bianconeri dovranno essere bravi a reggere soprattutto l’urto nei primi 15/20 minuti che nell’ambiente del Wanda Metropolitano non sono mai facili da giocare. Una volta fatto questo, per la Juventus sarà più facile gestire il pallino del gioco come piace a Max Allegri e colpire con la miriade delle soluzioni offensive che si ritrova in squadra.

L’obiettivo primario anche sentite le ultime dichiarazione dell’allenatore bianconero sarà quello di segnare in trasferta. Questo può essere un importante indizio anche per quanto riguarda l’11 iniziale di Max Allegri, staremo a vedere se i tanto incompatibili Khedira e Dybala partiranno entrambi titolari dal 1′.

Siete pronti a questa grande sfida? La Juventus pare esserlo! #GETREADY