Napoli, ecco perché essere orgogliosi!

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Di Redazione Metropolitan

Nonostante il record negativo di presenze di tifosi allo stadio, la stagione del Napoli non va per nulla ritenuta fallimentare: bel gioco, compattezza e spirito di squadra sono la giusta strada per un percorso che presto darà i suoi frutti.

Il pareggio per 0-0 contro il Torino del Napoli ha allontanato la squadra di Ancelotti di 13 punti dalla Juventus capolista. Infatti, con la corsa scudetto ormai quasi compromessa, il dato che più sorprende è il record negativo del numero degli spettatori al San Paolo (circa 16.000), segnale del malcontento della piazza partenopea. L’idea che gli azzurri abbiano perso le motivazioni per la lotta scudetto è quella che trapela nell’ambiente, che vede la squadra di Ancelotti concentrata maggiormente in orbita europea.

Nonostante queste voci, il campo dice altro. Si tratta di un Napoli che esprime sempre un gioco spumeggiante, che crea tante occasioni da goal e che non mostra alcuna difficoltà difensiva. Spesso la sfortuna degli azzurri o le grandi prestazioni dei portieri avversari, come nel caso di Lafont contro la Fiorentina o di Sirigu ieri sera, non hanno portato i punti sperati.

Un’uscita di Sirigu su un corner in Napoli-Torino 0-0 (Credits: La Repubblica)

L’impatto di Ancelotti al Napoli

È importante ricordare che da giugno a questa parte gli azzurri hanno visto cambiare molti equilibri a livello tecnico e all’interno dello spogliatoio. L’addio di Sarri, insieme a quello di due pilastri come Jorginho e Reina, poteva suonare come uno sconvolgimento importante nell’ambiente partenopeo. Ma così non è stato: l’arrivo di Ancelotti ha portato a Napoli l’esperienza e la serenità che spesso erano mancate negli ultimi anni.

L’allenatore emiliano si è infatti presentato come prosecutore del progetto iniziato da Sarri, modificando gradualmente l’assetto tattico della squadra.
Si può quindi dire che Ancelotti abbia cominciato un nuovo percorso di crescita e di maturazione della squadra e dell’ambiente. Sono stati superati più facilmente ostacoli tignosi, come i confronti contro le squadre di medio-bassa classifica.
Un così buon impatto del nuovo allenatore non era affatto scontato, dopo importanti cessioni e grandi cambiamenti.

Carlo Ancelotti, 59 anni, da luglio alla guida del Napoli (Credits: Stylo24)

Stagione fallimentare?

Il bilancio della stagione fino ad oggi è dunque assai positivo: solo tre le sconfitte, secondo posto in campionato e un percorso europeo valido, ma sfortunato.
La stessa Europa League sembra essere alla portata della squadra di Ancelotti: il 3-1 in casa dello Zurigo ha ipotecato il passaggio agli ottavi di finale. Le squadre inglesi e spagnole sono un pericolo reale, ma che il Napoli può affrontare con serenità visti gli ottimi risultati nella (sfortunata) fase a gironi di Champions.

L’ostacolo più difficile da superare sembra proprio quello della lotta scudetto. Negli ultimi anni, con Sarri, i partenopei sono andati vicini al trionfo, senza però mai conseguire il titolo.
Deve esservi però la consapevolezza di avere davanti una valida candidata per la vittoria della Champions League, imbattuta, che macina record su record.
Il Napoli deve credere in questo progetto, che, con un allenatore valido ed esperto e con un gruppo coeso, può portare a grandi successi futuri.