Partita sontuosa di Carlos Alcaraz, che dopo quasi tre ore di gioco vince il braccio di ferro contro Matteo Berrettini e diventa il primo semifinalista dell’ATP di Vienna. Per lo spagnolo, che raggiunge il 20esimo posto nella Race, si tratta della prima semifinale in carriera in un 500.
Berrettini demolito nel primo set, reagisce nel secondo
Primo set shock per Berrettini, che viene preso letteralmente a pallate da un Alcaraz indemoniato. Il classe 2003 spagnolo domina in lungo e largo i soli sette giochi del primo parziale, risultando ingiocabile per il romano, il quale non regge il ritmo asfissiante dell’avversario. Alcaraz infatti non solo carica terribilmente i suoi colpi (soprattutto col dritto), ma li scocca con molta precisione commettendo solo tre i suoi errori non forzati in tutta la frazione. Riesce in questo modo a mettere in estrema difficoltà Berrettini sia alla battuta che in risposta. Con un 71% di prime palle messe in campo, il tennista di Murcia vince l’87% di punti sulla prima e il 50% sulla seconda. Berrettini invece non supera il 50% di resa né sulla prima né sulla seconda e solamente sotto 5-0 riesce a tenere la battuta. Il 6-1 finale rappresenta il peggior set giocato da Matteo dal primo set del match perso contro Djokovic al round robin delle ATP Finals 2019.
Nel secondo set Berrettini ritrova un po’ di più la battuta, ma Alcaraz non pare intenzionato ad abbassare il livello del suo tennis, sia al servizio che in risposta. Lo spagnolo riesce a ottenere quattro palle break nel primo e nel quinto game, mettendo pressione sulla seconda troppo frequente di Berrettini, mentre alla battuta mantiene un livello alto di prime palle in campo e concede solo quattro punti nei suoi sei turni di servizio. Berrettini gioca molto bene gli ultimi tre, servendo solo quattro seconde e piazzando sei ace; la combo servizio-dritto devastante di Matteo continua poi nel tie-break, dominato dall’azzurro 7-2, contestualmente al primo vero calo di Alcaraz.
Alcaraz si prende il terzo ancora al tie-break
Nel terzo set il 18enne iberico reagisce con maturità cercando di mantenere i nervi saldi dopo il rammarico del set perso. Nei primi tre turni di battuta continua a servire tante prime e concede solo quattro punti all’italiano, mentre in risposta ottiene un velenosissimo break nel quarto gioco. Berrettini però continua a dimostrare grande resilienza e con un parziale di 12 punti a 3 ritorna in parità recuperando il break nel settimo gioco. Con la ritrovata solidità in battuta da parte di entrambi, il passaggio del turno si decide al tie-break, il ventottesimo dell’italiano, il diciannovesimo dello spagnolo nel 2021.
Alcaraz lo gioca in maniera opposta a come aveva affrontato quello del set precedente, giocando dopo più di due ore e mezza ancora pesante e ancora profondo. Con grande lucidità e controllo gestisce il vantaggio derivante dall’unico mini-break effettuato, in apertura di tie-break, e chiude sul 7-5. Per lo spagnolo si tratta della seconda vittoria in carriera contro un top 10, dopo quella ottenuta agli ottavi degli US Open contro Stefanos Tsitsipas. Vittoria che gli vale la prima semifinale in un ATP 500 e il 20esimo posto nella Race.
ENRICO RUGGERI
Photo Credit: via Twitter, @federtennis
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