Attacco hacker a Kiev: “Mosca vuole il pretesto per invadere l’Ucraina”

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Di Redazione Metropolitan

«È stata una prova generale prima della battaglia», così Ivan Bakanov, capo dell’intelligence ucraina, definisce il maxi-attacco informatico ai siti governativi avvenuto nella notte tra il 13 e 14 gennaio. Bakanov non usa troppi giri di parole e chiama in causa Mosca. «La Russia ha cercato di paralizzare il nostro sistema di controllo. La qualità delle infrastrutture digitali è sempre stata considerata uno degli elementi di attrattiva degli investitori stranieri. Se mettono in ginocchio la nostra economia, non avranno problemi a invaderci». Ad alzare l’allarme ci ha pensato il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan, convinto che Putin stia orchestrando un’operazione sotto falsa bandiera nella regione della Transnistria, e creando un pretesto per invadere l’Ucraina. Lo hanno confermato funzionari dell’intelligence Usa alla Cnn: gli operativi sarebbero addestrati alla guerriglia urbana e all’uso di esplosivi, per azioni di sabotaggio contro le forze filo russe.

L’attacco hacker ha colpito numerosi siti del governo ucraino ed è stato registrato nel contesto di tensioni tra Kiev e Mosca. Tra i siti presi di mira e che sono risultati a lungo inaccessibili ci sono il sito del governo e quelli del ministero dell’Istruzione e della Scienza, del ministero delle Situazioni di emergenza e del ministero degli Esteri. Per i funzionari di governo è troppo presto per trarre conclusioni, ma gli hacker russi collegati a Mosca sono stati più volte accusati di aver colpito in passato siti web e infrastrutture del governo ucraino. L’attacco, inoltre, arriva dopo che i colloqui tra Mosca, gli Stati Uniti e gli alleati della Nato non sono riusciti a sbloccare lo stallo. Il segretario dell’Alleanza atlantica Jens Stoltenberg ha condannato «fermamente gli attacchi informatici al governo ucraino», informando che i loro esperti informatici «stanno sostenendo le autorità ucraine». Stoltenberg ha ricordato che nei prossimi giorni, la Nato e l’Ucraina firmeranno un accordo su una «maggiore cooperazione informatica»: «Il forte sostegno politico e pratico della Nato all’Ucraina continuerà».

Sull’homepage del sito del ministero degli Esteri compariva stamattina 14 gennaio un messaggio in lingua ucraina, russa e polacca che diceva: «Ucraini! Tutti i vostri dati personali sono stati cancellati e sono impossibili da ripristinare. Tutte le informazioni su di voi sono diventate pubbliche. Abbiate paura, e aspettatevi il peggio. Questo è per il tuo passato, presente e futuro». Un portavoce del ministero ha dichiarato che «gli specialisti stanno lavorando per ripristinare il lavoro dei sistemi informatici e che la polizia informatica ha già aperto un’indagine». Al momento, nonostante le minacce, non risulta una fuga di dati personali.

A essere colpiti dai cyber-terroristi sono stati 70 portali web, in particolar modo quelli dei ministeri di Esteri, Istruzione, Scienza, Politiche Agrarie ed Emergenze. Sui siti è stato pubblicato un messaggio di minacce in ucraino, polacco e russo rivolto alla popolazione. Il testo recitava: «Ucraino! Tutti i tuoi dati personali sono stati caricati sulla rete pubblica. Tutti i dati sul computer sono stati distrutti, è impossibile ripristinarli. Le informazioni su di te sono diventate pubbliche, abbi paura e aspettati il peggio». Ci sono volute parecchie ore per ripristinare la funzionalità delle piattaforme, ma Kiev adesso ha paura, e teme una nuova incursione degli hacker. Il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba, ha spiegato che «le unità di polizia specializzate hanno aperto un’inchiesta, purtroppo non crediamo che possa essere un episodio isolato».

La Russia ha una lunga storia di operazioni informatiche contro l’Ucraina, tra cui un hackeraggio del suo sistema di voto prima delle elezioni nazionali del 2014, e un assalto alla rete elettrica nel 2015 e nel 2016. Nel 2017 ha scatenato uno degli attacchi informatici più dannosi mai registrati con il virus NotPetya, che ha preso di mira le imprese ucraine e ha causato oltre 10 miliardi di dollari di danni a livello globale. L’aggressione, in questo caso, è avvenuta nel contesto delle accresciute tensioni tra i due Paesi e ha portato a un intervento di sostegno pratico a Kiev da parte della Nato. Il segretario generale Jens Stoltenberg, che ha condannato fermamente l’attacco, rivela che «gli esperti informatici della Nato hanno scambiato informazioni con le loro controparti ucraine sulle attuali attività informatiche dannose». Nei prossimi giorni, Nato e Ucraina firmeranno un accordo su una maggiore cooperazione informatica.