Si è consegnato alla polizia israeliana l’uomo che alcune ore fa ha aperto il fuoco a una fermata del bus nella Città Vecchia di Gerusalemme, ferendo sette persone. Lo riporta il Times of Israel. Secondo un comunicato della polizia, il sospetto ha consegnato anche l’arma che sarebbe stata usata per l’attentato.
L’aggressore, secondo il Times of Israel, ha atteso l’arrivo del mezzo nei pressi del Muro del Pianto e ha aperto il fuoco sui passeggeri che salivano prima di fuggire a piedi nel quartiere palestinese di Silwan, dove la polizia aveva iniziato a cercarlo lanciando una vasta operazione. Le forze dell’ordine stanno trattando l’attacco come un possibile caso di terrorismo
Secondo la radio militare l’uomo è stato identificato in Amir Sidawi, 26 anni, residente a Gerusalemme est e detentore di una carta di identità israeliana. Secondo quanto riferito dalla polizia, la sparatoria sarebbe avvenuta vicino la Tomba di Davide, non lontano dal Muro del Pianto, nella città vecchia di Gerusalemme
Due feriti, riferiscono i soccorritori, sono in gravi condizioni, tra cui una trentacinquenne incinta che era seduta in un’automobile vicino al bus. La donna ha subito una ferita all’addome definita “complessa” dai medici ed è in pericolo di vita. Il bambino è stato fatto nascere con un parto d’urgenza ed è in condizioni serie ma stabili.
Il secondo ferito grave è un turista statunitense che è stato sedato e attaccato a un respiratore. Anche la moglie del turista è rimasta ferita ma in modo non grave.
“Il bus era pieno, affollato. Ho sostato alla fermata della Tomba di Re Davide e ho sentito il rumore di spari, le persone hanno iniziato a urlare, alcuni sono stati feriti all’interno del bus”, ha raccontato ai media israeliani il conducente, Daniel Kaviensky, il quale ha spiegato di non essersi potuto allontanare perché i passeggeri stavano aiutando a salire una donna in sedia a rotelle e la rampa stava impedendo la chiusura della porta