Questa mattina un attentato terroristico all’ambasciata americana a Tunisi ha creato un gran panico e paura. Gli attentatori erano su una moto che si è lanciata contro una pattuglia della sicurezza, senza danneggiare la sede diplomatica, ed i feriti sono cinque.
L’attentato terroristico, sembra riportare al centro dell’attenzione internazionale il Paese mediterraneo, che oggi suggerisce legami con la posizione di Tunisi nei confronti della vicina Libia.
Il governo del presidente Kais Saied ha scelto di schierarsi con Fayed Serraj, a fianco della Turchia e, in modo più defilato, del Qatar. Perche’? Da una parte c’e’ l’esecutivo di Serraj è riconosciuto dalle Nazioni Unite ed è sostenuto dall’Italia, dall’altra parte c’è lo schieramento che sostiene Khalifa Haftar, “uomo forte” di Bengasi, appoggiato da Egitto, Emirati arabi e in modo meno esplicito da Russia e Francia. Questi due schieramenti sono in continua “lotta” tra loro ed e’ probabilmente questa la causa dell’ intimidazione di questa mattina, creando un vero e proprio “terrore”.
In altre parole potrebbe essere un “effetto collaterale” del traffico di miliziani, in effetti la Tunisia gode di una frontiera comune con la Libia. Questo facilita il passaggio di rinforzi e rifornimenti, in particolare, ci sono diverse segnalazioni del traffico di miliziani jihadisti attraverso la Tunisia verso la Libia occidentale.
Questo potrebbe essere un segnale volto a ammonire gli Usa, che finora non sono schierati in modo esplicito ma comunque hanno designato come “organizzazione terroristica” i Fratelli musulmani.
Attacco terroristico a Tunisi
Due attentatori suicidi si sono fatti esplodere stamattina davanti all’ambasciata americana di Tunisi, nella zona residenziale di Berges du Lac, a una dozzina di chilometri dal centro della capitale. Gli uomini erano a bordo di una motocicletta con esplosivo, avrebbero cercato di entrare nella sede diplomatica e poi si sarebbero fatti saltare in aria. La bomba ha ucciso i jihadisti e un agente della sicurezza tunisina, il tenente Taoufik Missaoui, ferendone altri quattro e una passante, demolendo l’ingresso coperto della sede diplomatica e distruggendo un’automobile, ma apparentemente senza causare altri danni.
Nei giorni scorsi il Foreign Office aveva emesso un allarme per i cittadini britannici, segnalando la possibilità di attacchi a interessi occidentali in Tunisia.