Il bombardamento del centro per i migranti potrebbe essere un crimine di guerra

Secondo le Nazioni Unite il bombardamento aereo che ha colpito un centro di detenzione per i migranti a tripoli e ha ucciso  circa 60 persone potrebbe essere considerato un crimine di guerra.

Si stima che oltre alle 60 vittime, tra cui molte donne e molti bambini,  si siano stati almeno 130 feriti alcuni dei quali in gravissime condizioni, ma il numero dei morti pare destinato a salire.

I due eserciti, quello del governo legittimo di Tripoli e quello del Generale Khalifa Haftar si sono incolpati a vicenda della strage.

fonte: asianews.it

“Il fatto che il centro avesse dei civili era stato comunicato dalle Nazioni Unite a tutte le parti coinvolte nel conflitto” ha detto l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet.

“Questo attacco può a seconda delle circostanze precise, essere trattato come un crimine di guerra” ha accusato la Bachelet.  Il centro migranti viene colpito per la seconda volta.

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha affermato di essere “indignato” dalle notizie e ha chiesto un’indagine indipendente “per assicurare che i colpevoli siano consegnati alla giustizia”.

Mercoledì il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha tenuto un incontro a porte chiuse, ma non è stato in grado di accodarsi su una dichiarazione che condannasse l’attacco. 

Pare anche che le guardie del centro di detenzione colpito nella notte tra martedì e mercoledì non  abbiano esitato a sparare ai migranti che tentavano di mettersi in salvo dalle bombe.

Il governo libico del premier Fayez al-Sarraj dopo il massacro a Tajoura sta considerando il rilascio di tutti i migranti nei centri di detenzione.