Il propagarsi della pandemia di Covid con la variante Omicron rischia di paralizzare il Paese. Con l’aumento dei contagi, infatti, fermi decine di treni e sospesi altri servizi essenziali. Il problema è l’assenza di personale addetto ai mezzi pubblici, con l’incognita del 10 gennaio in vista della riapertura delle scuole e la ripresa delle attività lavorative.
Aumento dei contagi: a rischio mezzi pubblici e altri servizi
La mattina del 7 gennaio Trenitalia ha mobilitato il suo personale per impedire ai viaggiatori di salire sui treni se sprovvisti di green pass. Con il propagarsi della quarta ondata i controlli sui mezzi pubblici si fanno sempre più rigidi. Solo venerdì, nel Veneto, a causa della mancanza di personale sono stati soppressi 77 collegamenti regionali e 15 ne verranno cancellati i giorni seguenti.
Aumento dei contagi: fermi decine di treni e trasporti nel caos
Sono proprio i servizi pubblici e i mezzi di trasporto a subire di più gli effetti della diffusione della quarta ondata pandemica e del diffondersi dell’emergenza sanitaria. L’azienda trevigiana Mom ha dovuto sospendere, il 6 gennaio, tutti i collegamenti urbani ed extraurbani a causa di parte del personale non vaccinato e contrario al green pass.
Secondo il Presidente di Mom, Giacomo Colladon, la preoccupazione crescerà il 10 gennaio in vista delle nuove restrizioni emanate dal Governo e la riapertura delle scuole. Il caos perdura ed è costante.
Quarta ondata: in bilico altri servizi essenziali
Aumento dei contagi: fermi decine di treni e non solo. Anche il Sindaco di Verona, Federico Sboarina, non prospetta uno scenario semplice da gestire soprattutto per quanto riguarda i servizi essenziali per la cittadinanza.
A rischio il personale delle strutture sanitarie per anziani, le RSA, come il servizio di raccolta di rifiuti urbani e quello delle mense. Non solo, spiega il sindaco, ma se si ammala un dipendente comunale dell’ufficio paghe c’è il rischio che non vengano erogati gli stipendi.