Secondo quanto riportato dall’Ansa, il governo australiano ha bloccato la costruzione di nuova ambasciata russa a Canberra. Per il premier Albanese il motivo è la sicurezza nazionale. Anche il ministro dell’Interno parla di un’evidente minaccia, la nuova sede dell’ambasciata russa è vicina al parlamento australiano.
Il caso della nuova ambasciata Russa in Australia
Nel 2008 il governo russo ha firmato per la prima volta un contratto di locazione per un terreno nelle vicinanze del parlamento australiano a Canberra. Già, all’epoca, il governo australiano tentò di bloccare senza successo il contratto stipulato dai russi. Poi nel 2011 erano stati approvati i piani russi per la costruzione di una nuova ambasciata ma la National Capital Authority li ha accusato di aver lasciato inutilizzato il terreno avuto in affitto.
Poi, dopo che un ordine di sfratto della stessa Authority è stato dichiarato non valido, il governo australiano ha annunciato che per chiudere la questione presenterà oggi in parlamento una legge per annullare il contratto di locazione.
La decisione è stata presa, spiega il premier australiano Anthony Albanese: “il governo ha ricevuto consigli di sicurezza molto chiari sul rischio rappresentato da una nuova presenza russa così vicina al Parlamento”. A confermare i motivi di sicurezza nazionale dietro un nuovo disegno di legge, pronto ad essere approvato da entrambe le camere con il sostegno dell”opposizione, anche il ministro dell’Interno Clare O’Neil per cui “il problema principale con la seconda ambasciata russa proposta a Canberra è la sua posizione: è direttamente adiacente alle Houses of Parliament”.
Albanese e la risposta di Mosca
Per il premier Albanese, con questa mossa è stata anticipata un’eventuale risposta di Mosca. Russia che spiega il premier, non è “nella posizione di parlare di diritto internazionale, visto che lo ha rifiutato in modo così coerente e sfacciato con l’invasione dell’Ucraina”. Al tempo stesso bisogna dire che l’Australia è uno dei principali paesi non appartenenti alla Nato che ha fornito milioni di aiuti militari e non all’Ucraina. Inoltre il governo australiano ha inflitto sanzioni a più di mille tra persone ed entità russe. Infine l’Australia ha anche bloccato le esportazioni di allumina e altri minerali come la bauxite in Russia.
Stefano Delle Cave
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