L’Avezzano rischia di tornare in Eccellenza, dopo le decisioni confermate nel recente Consiglio Federale. La Società biancoverde, tuttavia, non ci sta, e con il Presidente Gianni Paris, in questa occasione ospite ai microfoni di Metropolitan Magazine, lo dice a chiare lettere…
Mancato rispetto
L’ultimo campionato di Serie D vissuto dall’Avezzano è stato certamente durissimo. Dopo 26 gare, soltanto 20 punti all’attivo, e con 16 reti realizzate, la squadra abruzzese ha fatto registrare il reparto offensivo meno prolifico del girone F.
Guardando la classifica (priva di ben otto giornate causa Coronavirus), tuttavia, si scopre una squadra con la quinta miglior difesa del raggruppamento di competenza, e lontana solo 8 punti dalla zona che oggi, vorrebbe dire salvezza.
Il clima all’interno del club, come facile immaginare, è un misto di rabbia e delusione, che il presidente Gianni Paris esprime dicendo: “Ho sperato che Gravina entrasse nella storia in positivo, attraverso la non ratifica della proposta avanzata dalla Lega Nazionale Dilettanti, ed invece lui ha fatto tutto il contrario, entrando così nella storia del calcio italiano in negativo. Ha fatto la peggior scelta che un presidente potesse fare, a tutela del calcio e delle società di Serie D in particolare. E’ illogico ciò che il presidente sa. In tutti gli altri campionati nazionali ed in particolare in quelli dilettantistici, non hanno inflitto un’ulteriore pena a quella dei morti dei nostri famigliari. Morti per il Covid. La cosa che mi ha spaventato è che non hanno avuto la minima sensibilità ed hanno distrutto tanti club. Sono convinto che molte società non avranno più tanta voglia di fare calcio, perché credo non ci siano più i presupposti della serenità e del rispetto che bisogna avere nei confronti delle società di calcio. Loro hanno mancato di rispetto a tutti i club che si sono ritrovati in questa situazione”.
Marziani, altre soluzioni ed il ricorso
Le decisioni intraprese dalla Lega Nazionale Dilettanti, poi ratificate dal Consiglio Federale, hanno finito per rendere l’ambiente particolarmente esacerbato, anche in virtù di un mancato confronto con le parti in causa (società, presidenti, calciatori, etc.). Sulla questione Paris afferma: “In metafora, credo che loro non sono ‘veri’, sono dei marziani in carne ed ossa, e siccome non sono ‘veri’ hanno la facoltà di non rispondere a nessuno”.
Eppure un’altra soluzione ci sarebbe: “L’unica strada percorribile era l’annullamento della stagione, che non avrebbe creato problemi e ricorsi, perché l’annullamento della stagione, avrebbe creato una ‘par condicio creditorum’. Nessuno avrebbe potuto fare ricorso. Un’ulteriore possibilità era quella di far promuovere soltanto le prime in classifica, perché queste società hanno sicuramente speso molto per andare in Serie C. I loro interessi sarebbero stati tutelati”.
Il presidente dell’Avezzano ha le idee chiare sui prossimi passi da intraprendere: “Io il fine settimana lo passerò a scrivere il ricorso al Collegio di Garanzia del CONI, anche se non ho molte speranze. L’unica speranza la ripongo nel TAR, perché soltanto il TAR potrebbe salvare l’Avezzano calcio da un campionato regionale di Eccellenza”.
Il futuro nel club
Che il colpo ricevuto dall’Avezzano calcio dai vertici del calcio dilettantistico, sia di quelli difficili da assorbire, non c’è dubbio, tuttavia, la voglia di proseguire anche al di là delle difficoltà che il club abruzzese sta sperimentando, rimane intatta. Il numero uno del club biancoverde, infatti, ci dice: “Io continuo. Tra diciannove giorni saranno 11 anni che sono al comando dell’Avezzano calcio. Essendo un presidente storico per questo club, quello che lo ha ripreso in Prima Categoria e lo ha riportato quattro categorie sopra, non lo riesco a lasciare ora che è avvenuta una cosa inverosimile e che ha del grottesco. Nella vita di tutti i giorni – spiega Paris – scrivo romanzi e sono avvocato di affari, oltre che un imprenditore multitasking. Mi viene da ridere che debba essere gestita questa emergenza per tutto l’anno. L’idea di fare ricorsi, ripescaggio, tutto quello che serve, chiaramente, ci fa male, perché ci costringe a partire in sordina, ad organizzare due squadre, una per l’Eccellenza fatta per vincere, ed una per la Serie D per la media-alta classifica. Non mi arrendo ai padroni marziani. Gravina, come Godot di Samuel Beckett, non è mai arrivato nella piazza nella quale era atteso, ma io già sapevo che si sarebbe realizzato questo dramma in due atti. Sibilia e Gravina hanno inscenato tutto questo. Quando ho visto che il rugby, la pallavolo, il basket, annullavano la stagione, ho pensato che il calcio avrebbe preso esempio. Ed invece abbiamo dato l’esempio negativo. Il rugby è uno sport nel quale ci si passa la palla indietro, ma loro sono sempre avanti… ”.
(Photo credit in evidenza: Avezzano Calcio)
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