
Baldo: the guardian owls è l’ultimo titolo creato dalla software house tutta italiana NAPS Team, che ringraziamo perché mi ha dato l’opportunità di testare e recensire per voi la versione Playstation 4.
Scopriamolo insieme.
Baldo: the guardian owls, una prima occhiata veloce
Il titolo è un GDR open world in cui vestiremo i panni di Baldo, un bambino proveniente dal villaggio di Kidoge e che si ritroverà presto coinvolto nei misteri che riguardano il Villaggio dei gufi guardiani. Fin qui nulla di male, niente di originale sotto il punto di vista della trama, ma neanche nulla di malvagio.
Inoltre è impossibile non notare fin da subito che il gioco prende ispirazione a piene mani, sia graficamente che sotto il punto di vista del gameplay, principalmente da due prodotti: la saga di Zelda e l’animazione dello Studio Ghibli (anche se devo ammettere che la mia prima vera sensazione è stata quella di avere di nuovo in mano un gioco Kinder Ferrero, quelli che regalavano con le merendine).
Insomma, a primo acchitto il titolo si presentava come un gioco normalissimo e la mia curiosità era tanta.
Baldo: the guardian owls, iniziano i primi problemi
Incominciato il titolo, dopo qualche quest-tutorial per spiegarci alcuni comandi, ci verrà raccontata dal nonno di Baldo la storia attorno la quale ruota il gioco. Già da qui ho potuto riscontrare quello che per me è stato uno dei grandi problemi del titolo.
In Baldo la maggior parte della trama di gioco ci viene narrata tramite dialoghi. Fin qui nulla di male, se non fosse che la maggior parte di questi saranno dei lunghi e intricati wall of text, che ci riempiranno di tante troppe informazioni di cui ci saremo dimenticati in un batter d’occhio.
Molto più esplicative e godibili, nonostante siano particolarmente brevi e prive di doppiaggio, sono invece le cutscenes, strumento che secondo me avrebbero potuto sfruttare in modo migliore per evitare il tedio e la confusione portati dai dialoghi.

Baldo: the guardian owls, sudore e gameplay
Purtroppo ancora non siamo arrivati ai veri problemi di questo titolo.
Il corno dei gufi (o l’unica meccanica interessante)
Come già spiegato, il protagonista è un bambino che scopre di essere il prescelto dei gufi guardiani e l’unico in grado di suonare il corno dei gufi.
Questo strumento permetterà al piccolo eroe di svolgere varie azioni a seconda della canzone suonata e ne impareremo varie durante il nostro viaggio. Una meccanica carina, per quanto anche questa già vista e non originale.
Esplorazione
Bisogna dire che la mappa di gioco di Baldo è molto vasta, già da qui si capisce l’ambizione di NAPS Team, che però probabilmente si è trovata alla fine a fare i conti con un progetto troppo grande.
La mappa è confusionaria e disorientante, spesso ci ritroveremo a non sapere dove andare e cosa fare. Il tutto ulteriormente complicato dal fatto che non c’è la possibilità di lasciare dei marker per ricordarci luoghi di interesse o per cercare di orientarci nel gioco.
Scendendo poi nel particolare, ci ritroveremo spesso a esplorare luoghi pieni di stanze di cui svariate saranno vuote o inutili e che ci porteranno solo di più a perderci e a non capire cosa fare. Questo in particolare si ricollega al prossimo punto di cui parleremo.

Enigmi
Baldo è un titolo ricco di enigmi ambientali, alcuni anche belli complicati e con un buon livello di sfida.
Il problema è che questi non vengono spiegati, a volte non capiremo nemmeno di trovarci di fronte ad un enigma e ci ritroveremo spesso a girovagare per tutte le stanze dell’area di gioco cercando di capire quali oggetti effettivamente ci interessano, dato che il comando di interazione sarà presente anche per quelli che non potremo spostare.
Anche qui mi sento di dire che si è pensato in grande, ma il risultato è stato qualcosa di inutilmente intricato e complesso. E questo il gioco lo sa, perché esiste un luogo, la Biblioteca di Rodia, in cui è possibile acquistare le soluzioni di tutti gli enigmi del titolo, cosa che non ho apprezzato per nulla.
Quests
Come ogni buon GDR che si rispetti, anche Baldo ha le sue tantissime quests e subquests, che ci daranno anche un bel da fare.
Anche qui però torna il solito problema di disorganizzazione che è presente in tutto il gioco. Ci ritroveremo infatti sbloccate tantissime quests principali che in realtà sono concatenate fra loro e non possono essere svolte nell’ordine che preferiamo.
Insomma anche qui una gran confusione, da aggiungere al fatto che spesso non sapremo neanche come raggiungere le quest e che alcune si sbloccheranno mentre le eseguiamo con la descrizione che recita “Segreta”.
Combattimenti
Arriviamo ad un altro punto critico di Baldo: the guardian owls.
L’arma principale di gioco è una spada, abbiamo poi anche la possibilità di acquistare degli scudi (che se tenuti alti ci permetteranno di camminare ad una velocità imbarazzante, rendendoli a mio parere abbastanza inutili).
I combattimenti li ho trovati per lo più macchinosi e lenti. Non c’è la possibilità di lockare i nemici (cosa che sarebbe utile dato che potrebbe capitare di dovergli lanciare contro degli oggetti) e il raggio d’attacco sia del nostro personaggio che dei nemici è troppo ampio. Questo risulta in un’animazione abbastanza brutta da guardare in cui i personaggi non si sfiorano nemmeno ma si subisce/infligge danno ugualmente.
Inoltre spesso i nemici non respawnano, quindi basta ripulire un’area di gioco per poi andarci in giro con la massima tranquillità per il resto del gioco.
Altro problema del gameplay è la morte. La morte in Baldo non ha significato e non ci porta nessun tipo di malus se non riprendere a giocare da quando siamo entrati nella stanza. Questa meccanica rende quindi inutile anche le cure: perché dovrei curare il mio personaggio se tanto morendo riprendo da un checkpoint così vicino?
Insomma anche qui ci ritroviamo davanti sempre alle stesse sensazioni: fatica, scomodità e anche un po’ di frustrazione.

Baldo: the guardian owls, il comparto artistico ci fa fare un sorriso
Spendiamo però ora anche qualche parola positiva sul titolo di NAPS Team.
Lo stile grafico del titolo, palesemente ispirato alle opere cinematografiche dello Studio Ghibli, è decisamente godibile e contribuisce a creare delle ambientazioni e un’atmosfera di gioco piacevoli nella loro semplicità. Questo è possibile anche grazie ad una colonna sonora di tutto rispetto, ben studiata per ogni area di gioco. Decisamente un buon lavoro.
Baldo: the guardian owls, in conclusione…
Baldo: the guardian owls è un titolo complicato di cui parlare.
Da un lato voglio apprezzare la grandissima ambizione di questo studio tutto italiano, dall’altro non posso chiudere gli occhi sugli innumerevoli difetti che mi hanno portato spesso a smettere di giocare per il nervoso.
Come ho ripetuto più volte, ho trovato spesso il gioco inutilmente complesso e intricato, tanto da farmi passare anche l’interesse e la curiosità che avevo per la trama del titolo.
Quello che mi sento di dire è che Baldo: the guardian owls è la riprova che spesso less is more e questo si può notare dalla loro direzione artistica: semplice ma efficace e piacevole.
Un titolo a cui mi sento di dare la sufficienza per la grande ambizione del progetto, con la speranza che in futuro possano avere gli strumenti per mettere in atto dei titoli, perché questo purtroppo è un progetto ancora in potenza.

PRO:
+ Stile grafico Ghibli sempre piacevole
+ Buona colonna sonora
+ Enigmi complessi
+ Progetto ambizioso
CONTRO:
-Spesso più complesso e intricato del dovuto
-Poca originalità
-Combattimenti lenti e gestiti male
-Enigmi spiegati male
VOTO: 6
Baldo: the guardian owls | Testato su PS4
Federica Giorgi