Poco rassicuranti i dati UNICEF dopo che Israele ha attaccato la Palestina: in 18 giorni a Gaza più di 400 bambini sono morti o feriti ogni giorno.

Negli ultimi 18 giorni nella Striscia di Gaza sembra sia l’inferno in terra. Abbiamo stato registrato (fonte agentpress.com) un bilancio devastante di vittime. A pagare con la vita è il popolo Palestinese e i suoi bambini.

A Gaza pagano i bambini: incredibile il numero dei morti e dei feriti tra i più piccoli

Abbiamo quasi un centinaio di palestinesi che avrebbero perso la vita, tra cui:

  • 28 bambini
  • almeno 160 bambini che avrebbero riportato ferite. 

Anche prima dei tragici eventi del 7 ottobre 2023, i bambini della Cisgiordania erano già alle prese con i più alti livelli di violenza legati al conflitto degli ultimi vent’anni, con la perdita di 41 bambini palestinesi fino a quest’anno. Ora assistiamo all’escalation più letale delle ostilità nella Striscia di Gaza e in Israele a cui l’ONU abbia assistito dal 2006.

Quasi tutti i bambini della Striscia di Gaza sono stati esposti a eventi e traumi profondamente angoscianti, segnati da distruzione diffusa, attacchi incessanti, sfollamento e grave carenza di beni di prima necessità come cibo, acqua e medicine. Le parole di Adele Khodr, Direttore regionale dell’UNICEF per il Medio Oriente e il Nord Africa:

Adele Khodr:

“L’uccisione e la mutilazione di bambini, il rapimento di bambini, gli attacchi a ospedali e scuole e la negazione dell’accesso umanitario costituiscono gravi violazioni dei diritti dei bambini. L’UNICEF lancia un appello urgente a tutte le parti affinché accettino un cessate il fuoco, consentano l’accesso umanitario e rilascino tutti gli ostaggi. Anche le guerre hanno delle regole. I civili devono essere protetti – soprattutto i bambini – e si deve fare tutto il possibile per risparmiarli in ogni circostanza”.

In Cisgiordania si è registrata un’allarmante impennata di vittime:

Adele Khodr:

“La situazione nella Striscia di Gaza è una macchia crescente sulla nostra coscienza collettiva. Il tasso di morti e feriti tra i bambini è semplicemente sconcertante. Ancora più spaventoso è il fatto che se non si allentano le tensioni e se non si autorizzano gli aiuti umanitari, compresi cibo, acqua, forniture mediche e carburante, il numero di morti giornaliero continuerà a salire”.

Le risorse a Gaza scarseggiano:

Il carburante è di fondamentale importanza per il funzionamento di strutture essenziali come ospedali, impianti di desalinizzazione e stazioni di pompaggio dell’acqua. Le unità di terapia intensiva neonatale ospitano oltre 100 neonati, alcuni dei quali sono in incubatrice e si affidano alla ventilazione meccanica, rendendo l’alimentazione elettrica ininterrotta una questione di vita o di morte.

L’intera popolazione della Striscia di Gaza, che comprende quasi 2,3 milioni di persone, si trova senza acqua. Questa grave mancanza d’acqua comporta gravi conseguenze per i bambini che sono circa il 50% della popolazione. La maggior parte dei sistemi idrici è stata gravemente colpita o resa non operativa. Il tutto per una combinazione di fattori, tra cui la mancanza di carburante. Le conseguenze sono danni alle infrastrutture vitali di produzione, trattamento e distribuzione. Attualmente, la capacità di produzione idrica è pari ad appena il 5% della produzione giornaliera abituale. 

Adele Khodr:

“I video dei bambini salvati da sotto le macerie, feriti e in difficoltà, mentre tremano negli ospedali in attesa di cure, mostrano l’immenso orrore che questi bambini stanno sopportando. Ma senza accesso umanitario, le morti causate dagli attacchi potrebbero essere la punta dell’iceberg. Il bilancio delle vittime aumenterà in modo esponenziale se le incubatrici cominceranno a non funzionare, se gli ospedali saranno al buio, se i bambini continueranno a bere acqua non sicura e non avranno accesso alle medicine quando si ammaleranno”.

A Gaza stanno pagando troppi Bambini, bisogna avanzare delle richieste:

Per rispondere a questa situazione, per tentar di mettere in bambini tutti nella Striscia di Gaza, l’UNICEF chiede:

  •      Un immediato cessate il fuoco umanitario.
  •      Tutti i valichi di accesso a Gaza devono essere aperti per un accesso sicuro, sostenuto e senza ostacoli agli aiuti umanitari, compresi acqua, cibo, forniture mediche e carburante.
  •       I casi medici urgenti a Gaza devono poter uscire o ricevere servizi sanitari critici.
  •      Rispetto e protezione delle infrastrutture civili, come rifugi e scuole, e delle strutture sanitarie, elettriche, idriche e igieniche, per prevenire la perdita di vite civili e di bambini, l’insorgere di malattie e per fornire assistenza ai malati e ai feriti.

Maria Paola Pizzonia, Autore presso Metropolitan Magazine