Barak Obama accusato di aver contribuito ad attacchi Isis: un tribunale in Iran ha stabilito che il governo degli USA i e un certo numero di suoi funzionari, tra cui l’ex presidente dovranno pagare un risarcimento per gli attacchi effettuati nel 2017.

Questo venerdì il tribunale di Teheran ha emesso un verdetto riguardo gli attacchi di Giugno 2017 a Teheran: sulla base delle denunce delle famiglie di tre persone uccise e sei ferite durante gli attacchi del giugno 2017 a Teheran. Il sito web ufficiale della magistratura ha pubblicato la sentenza.

L’accusa, il processo, le vittime:

Il parlamento del paese con anche il mausoleo di Ruhollah Khomeini sono stati attaccati nel corso dell’assalto che ucciso 17 persone. Il tribunale ha stabilito:

  • un risarcimento 9,95 milioni di dollari per i danni finanziari
  • 104 milioni di dollari per danni morali
  • 199 milioni di dollari come sanzione

Il totale che si avvicina a 313 milioni di dollari.

Ma contro chi è stata emessa la sentenza? I condannati sono:

  • il governo degli Stati Uniti,
  • l’ex presidente Barak Obama
  • l’ex presidente George W. Bus
  • il comando centrale (CENTCOM)
  • l’ex-comandante del CENTCOM Tommy Franks
  • la Central Intelligence Agency (Cia)
  • il dipartimento del Tesoro americano
  • il produttore di armi Lockheed Martin
  • l’American Airlines Group.

Ma la questione continua in modo poco rassicurante: nessuno dei condannati ha beni in Iran che potrebbero essere sequestrati e il tribunale non ha specificato come sarà eseguita l’ordinanza di risarcimento.

Perché Barak Obama ha contribuito alla nascita dell’Isis?

photo credits: Il fatto quotidiano

Sul motivo delle accuse, le fonti citano commenti ufficiali appartenenti a funzionari americani. I documenti trattano questioni riguardanti

il ruolo chiave svolto dagli Stati Uniti nell’organizzazione e guida di gruppi terroristici

Ovviamente queste notizie e queste informazioni si possono osservare pubblicate dai media statunitensi, libri e discorsi dei funzionari statunitensi riguardo il “ruolo della CIA nella creazione di gruppi terroristici”, compreso l’Isis.

La magistratura iraniana ha anche riconosciuto che la sentenza arriva in risposta a un’azione pregressa con gli USA.

Numerosi sono stati gli ordini dei tribunali statunitensi che, nel corso degli anni, hanno accusato l’Iran di aggressioni “terroristiche“. Gli USA hanno inoltre ordinato un risarcimento per gli attentati, da pagare tramite o beni iraniani sequestrati. Per la nazione, a fronte di queste informazioni, si tratta di una richiesta inaccettabile.

“Poiché ciò segna una violazione dell’immunità del governo iraniano, i tribunali iraniani hanno anche giudicato una serie di casi contro il governo e i funzionari degli Stati Uniti e hanno emesso decisioni legali e continueranno a farlo”

Tribunale Iraniano

ha affermato il tribunale.

Obama al G20 contro l’Isis e i sospetti di Putin

Basta tornare indietro di qualche anno e ricordare le parole del presidente al G20 sembrano assumete tutto un altro sapore. Gli stati Uniti, che da sempre sembrano mettersi in prima linea contro il terrorismo islamico, rompono il Velo di Maya e ci fanno intravedere che i rapporti tra queste due potenze non sono poi così antitetici come la stampa e il governo americano vuole far intendere, Ricordiamo le parole del presidente a quel summit:

“I fatti di Parigi ci dicono che non basta colpire l’Isis in Siria e Iraq. “Sappiamo che la battaglia contro l’Isis è di lungo termine” e “ci stiamo muovendo per ridurre le loro fonti di finanziamento”

Barack Obama al G20

Queste furono le parole del Presidente che citava come esempio l’attività dei jihadisti in Libia, sottolineando come la strategia richiedesse “tempo”.

“Ma dobbiamo intensificare le nostre strategie contro ogni singolo gruppo terroristico. L’Isis è il volto del male. Dobbiamo distruggerlo. Non è uno stato ma un gruppo di killer e la lotta contro l’Isis è una lotta ”non convenzionale’

Barack Obama al G20

Ma a quel G20 arrivò anche la dura accusa di Putin:

i jihadisti dell’Isis sono finanziati da persone fisiche provenienti da 40 paesi, tra cui anche membri del G20.

Vladimir Putin al G20 in risposta a Barak Obama

In quell’intervento, Vladimir Putin precisava di aver condiviso con i colleghi del summit ad Antalya i dati a disposizione della Russia sul finanziamento ai terroristi. La questione è torbida: seguiranno altri aggiornamenti, su Metropolitan Magazine.

Articolo di Maria Paola Pizzonia

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