Barbara Boncompagni sul padre Gianni Boncompagni: “L’idea di diventare nonno lo atterriva”

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Di Redazione Gossip

Barbara Boncompagni, ha seguito le orme del padre, il celebre volto tv Gianni Boncompagni, divenendo un’autrice televisiva di grande successo.

Barbara Boncompagni il sodalizio con il padre

Barbara Boncompagni il ricordo del pade

Vedremo oggi la sessantenne tra gli ospiti de La Volta Buona, in onda a partire dalle 14.00 su Raiuno dove presenterà la docuserie in arrivo il 27 dicembre su Disney +, Raffa incentrata sulla vita di Raffaella Carrà. La figlia di Gianni Boncompagni e di una donna svedese che abbandonerà la famiglia quando aveva quattro anni, debutta nel 1980 cantando la sigla della trasmissione del padre, Drim. Il brano Con La Testa All’Insù avrà un notevole successo come singolo. Partecipa al Festival di Sanremo 1983 con Notte e Giorno. Continua il sodalizio artistico con il padre negli anni Novanta quando è tra le vocalist di Non è la Rai ed al tempo stesso avvia una carriera di autrice televisiva lavorando per Magnolia, prestando la sua penna per trasmissioni come Paint Your Life. Riguardo la vita sentimentale, Barbara Boncompagni è legata al marito Roberto Ramberti che l’ha resa madre di Matteo e Brando. Sulla relazione con il compagno di vita si hanno pochissime informazioni, poichè la coppia ha deciso di vivere la loro storia lontano dal clamore dei riflettori

Riguardo al celebre e indimenticato padre in diverse occasioni. Sulle pagine del Corriere Della Sera aveva raccontato un aneddoto legato alla prima gravidanza: “Quella trasmissione affollata di ragazzine era (riferendosi a Non è la Rai), per papà, un modo di non voler invecchiare…Quando io rimasi incinta del mio primo figlio, Mattia, lui restò attonito: l’idea di diventare nonno lo atterriva, poi è stato un nonno amorevole e davvero speciale. Tanto speciale che una volta Mattia mi riferì indispettito: “Nonno si è mangiato tutta la mia Nutella!” L’autrice tv aveva aggiunto: “Abbiamo sempre abitato nello stesso palazzo, papà nell’appartamento al piano superiore, noi sotto. La sua camera da letto stava sopra a quella di Brando, il mio secondogenito. La mattina vedevo mio figlio sempre stanco. E lui un giorno sbuffa: “Nonno tutta la notte gioca alla playstation e fa casino!””. (Fonte Corriere Della Sera)

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