L’8 maggio del 1960 nasceva a Travagliato Franco Baresi. Quel giorno il mondo ha dato il benvenuto a uno dei difensori più forti della storia del calcio, se non il più forte. La maglia numero 6 è riconosciuta non solo in Italia ma anche nel resto del mondo come la maglia di Baresi. Infatti la numero 6 di Baresi è stata la prima maglia ritirata nella storia del calcio italiano. Intelligente, forte fisicamente, con una ottima visione di gioco, aggressivo quanto basta, rapido nelle chiusure e sopratutto un leader, un vero e proprio capitano. La sua carriera è stata tutta in rossonero, dal 1977 al 1997. Il palmares è una sorta di miniera d’oro: sei scudetti, tre Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali, tre Supercoppe Europee e quattro Supercoppe Italiane. Una carriera indescrivibile, una carriera di un calciatore che è entrato nella storia del calcio mondiale. Noi di Metropolitan Magazine, vogliamo oggi omaggiare Franco Baresi per il suo compleanno raccontando una storia dal finale amaro ma che rappresenta a pieno la personalità, la caratura e la forza del numero 6 per eccellenza.
Franco Baresi e Usa ’94: il dramma finale
Siamo a USA ’94, edizione dei mondiali di calcio nella terra a stelle e striscie. Il capitano della spedizione guidata dal C.T. Arrigo Sacchi nella seconda partita del girone contro la Norvegia subì un grave infortunio al menisco. Per lui ci fu l’operazione e il sogno mondiale sembrava ormai terminato. L’Italia aveva perso il suo capitano, il leader difensivo che doveva proteggere le sorti degli azzurri. La nazionale anche senza Baresi arrivò in finale, 20 giorni dopo però il suo infortunio Franco Baresi si presentò al ritiro degli azzurri, senza stampelle. Il difensore recuperò per la finale contro il Brasile, un recupero che non era minimamente pronosticabile ma la voglia di non mollare, di esserci e di non abbandonare la propria squadra fece diventare possibile quello che sembrava l’impossibile. Baresi tornò al centro della difesa con la fascia da capitano al braccio per conquistare il trofeo più importante che ancora non aveva conquistato e lo voleva fare giocando. La partita dopo 120 minuti terminò 0-0 con Baresi che annullò l’intero attacco vederoro formato da campioni del calibro di Romario e Bebeto.
Dopo 120 minuti di battaglia, arrivarono i rigori
Arrivò il momento dei temibili calci di rigore, la lotteria che doveva assegnare il titolo di campione del mondo. Ad aggiudicarsi la coppa fu il Brasile, capitan Baresi sbagliò il rigore arrivando esausto dopo 120 minuti dove aveva dato anima e corpo, quel rigore costò la coppa. Baresi poi diventò campione del mondo nel 1982 senza però mai giocare. Una storia amara, una sconfitta dura da digerire ma sicuramente una storia di un uomo che ha dato tutto per la causa. Quest’episodio nonostante non sia un trionfo rappresenta al meglio quello che è stato Franco Baresi nel corso della sua carriera, oltre ad essere un calciatore fenomenale è stato un capitano vero, una bandiera un vero e proprio punto di riferimento per i compagni e anche per chi lo vedeva giocare e sognava di imitare le sue gesta.
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