
Il Bari ha perso fiducia. La sconfitta contro la Ternana al San Nicola per 3-1 è stata pesante sotto tanti punti di vista: quello del risultato, quello del gioco e quello mentale. Una prestazione così non era prevedibile e ora i biancorossi credono meno al sogno promozione. Il campionato è ancora lungo e a questi errori sicuramente si può riparare, ma chi ha tempo non aspetti tempo: la storia insegna che la Serie C è cinica e crudele nel condannare anche piccoli dettagli. La mancanza di fiducia è fisiologica, ma non può sfociare in altro; adesso i galletti hanno l’obbligo di salire in cattedra.
Bari, cosa è cambiato?
Il momentaneo secondo posto (in attesa del Teramo questa sera) sicuramente non può essere elemento di soddisfazione per il Bari di Gaetano Auteri. Bisogna dirlo: probabilmente quest’anno il campionato è più difficile dello scorso, con più avversari ostici e di blasone. Infatti, sebbene la principale contendente sembri essere “solo” la Ternana, sono tante le compagini che potrebbero mettere i galletti in difficoltà: Teramo, Palermo e Foggia tra le altre. I biancorossi sono però al secondo anno nella categoria, con un’importante rivoluzione tecnica e societaria alle spalle e con aspettative ben più alte.
“Non è ancora il Bari di Auteri” è una frase ricorrente tra gli addetti ai lavori. L’ex allenatore del Catanzaro porta con sé certamente più garanzie, per l’esperienza in C, del suo predecessore; non va inoltre dimenticato che il gioco mostrato dai biancorossi quest’anno sembra essere molto più frizzante e spregiudicato della scorsa stagione. Forse è per questo che si giustificano questi passi falsi e queste difficoltà: perché serve tempo. Il cantiere non può però restare aperto eccessivamente, perché in Serie C, e questo Auteri lo sa, non c’è tanto spazio per tentativi ed esperimenti.
Romairone traccia la strada
Potremmo parlare delle grandi lacune difensive dei biancorossi e del fatto che il reparto arretrato sia quello più colpito tra le prime nove del Girone C. Potremmo anche occuparci della scarsa condizione di calciatori che dovrebbero fare la differenza, come Lollo o Citro. La questione centrale non sembra però essere questa; nelle sfide decisive il Bari è sembrato mancare a livello mentale e agonistico. Contro il Monopoli, come anche a Foggia, i biancorossi sono sembrati poco proiettati alla lotta e al combattimento, quasi dando per scontato qualcosa. Serve uno step di crescita probabilmente, ma c’è poco tempo. L’ha sottolineato anche il ds Romairone in conferenza stampa:
“In ogni percorso c’è qualcosa da fare, sto lavorando soprattutto sulle problematiche meno evidenti ai più. Ma non mi va che passi l’idea del “c’è tempo”. No. Il tempo si conquista in ogni istante. Sputando l’anima e correndo.”
Può quindi mancare la solidità difensiva, si può lavorare sulla tattica, sulla tecnica, sul posizionamento e sugli avversari. Ma tutto parte dalla testa e dalla consapevolezza che in Serie C nessuno concede passi falsi o tempo per riflettere. La sveglia è già suonata e si deve tornare subito operativi, anche se manca la fiducia. L’importante è non perdere la credibilità. E anche quella, si conquista sul campo.
Francesco Ricapito
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