Bart Coppens, farfalle e coronavirus

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Di Redazione Metropolitan

Bart Coppens a causa del coronavirus si è trovato a combattere contro un esercito di farfalle giganti e pericolosissime. Non ci credete? E fate bene! Le farfalle sono solo giganti e innocue, se non rilasciate nell’ambiente, sapete, per la questione della biodiversità. Ecco cosa è successo al nostro simpatico Bart, entomologo appassionato di farfalle che si diletta con la divulgazione su youtube.

Bart Coppens, chi è?

Bart Coppens è un giovane entomologo che cerca con tutte le sue forze di fare anche corretta divulgazione sul mondo degli insetti tramite youtube. Parte del suo lavoro consiste nel rifornire anche la locale casa delle farfalle di esemplari esotici. Dov’è il problema, direte voi. Il problema è che la casa delle farfalle locale è stata chiusa in seguito all’emergenza coronavirus e quindi ora Bart si trova con un “esercito” di farfalle giganti che si stanno piano piano schiudendo dai loro bozzoli.

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Ops…

L’esercito di farfalle nato nella pandemia del coronavirus

Non potendo liberarle in natura per questioni di conservazione della biodiversità, il nostro eroe le sta allevando e curando con solerzia e amore in casa propria. Ovviamente tutto questo non era previsto, di solito lui non alleva grandi quantitativi di farfalle per uso personale, e ci tiene a specificarlo. Tutte le uova e i bozzoli che sono arrivati a lui dagli allevamenti del Sud-Est Asiatico erano destinati alla casa delle farfalle della sua realtà locale. Non avendo possibilità di accedere a questa realtà queste uova si stanno lentamente schiudendo a casa sua. Tipo invasione degli ultracorpi, ma con svolazzanti farfalle giganti asiatiche che potrebbero essere l’incubo di chiunque abbia un sentore di papillofobia.

Farfalle utili alla conservazione dei territori di origine e a chi le alleva

Bart Coppens ci tiene molto a specificare come le uova e i bozzoli che riceve dalle Filippine siano allevati in modo totalmente etico. Non si tratta infatti di esemplari catturati in natura, ma di esemplari allevati in cattività da parte di realtà locali che danno lavoro a moltissime persone. Oltre a questo poi il mercato di bozzoli e uova delle splendide farfalle tropicali che vediamo nei suoi video limita il danneggiamento dell’ecosistema delle nazioni da cui provengono.

Nessun essere umano è stato ferito durante le riprese di questo video. Bart Coppens farfalle coronavirus covid 19
Nessun essere umano è stato ferito durante le riprese di questo video

Molti dei paesi maggiori esportatori di questo genere di esemplari infatti, dopo aver capito come ci fosse un potenziale guadagno nella salvaguardia di questi insetti, hanno limitato di molto un comportamento aggressivo nei confronti del loro territorio. Molte aree dei paesi in via di sviluppo sono soggette a deforestazione e disboscamento in favore di piantagioni e campi a uso agricolo. Questo genere di attività commerciali, oltre che fornire lavoro alle persone del territorio, sono un mezzo attraverso cui la fauna e la flora sono indirettamente preservate.

Mai liberare delle specie non indigene all’interno del proprio ecosistema, anche se sembrano delle innocue farfalle

Alcuni hanno chiesto come mai tutte quelle farfalle da tenere con sé per un caso fortuito come il coronavirus fossero un problema. “Basta rilasciarle in natura, no?”, si sono chiesti in tanti. A tutti loro la risposta di Bart Coppens è stata la medesima: “Mai liberare specie non indigene in un territorio!”.

Bart Coppens insieme alle sue amate farfalle Attacus lorquinii
Bart Coppens insieme alle sue amate farfalle Attacus lorquinii

Quello che può sembrare un gesto innocuo infatti è un atteggiamento al limite del eco-crimine: saranno anche delle bellissime farfalle, ma la loro presenza potrebbe alterare e danneggiare la biodiversità e l’ecosistema del territorio a loro estraneo. Questo è un accorgimento saggio da tenere a mente proprio perché, per quanto le farfalle possano sembrare degli animali innocui, esse sono paragonabili a qualsiasi altro animale o pianta non indigena immessa artificialmente in una realtà con i propri equilibri. Insomma, vi ricordate la faccenda dei conigli e dei rospi in Australia? Magari evitiamo di fare lo stesso con le farfalle della specie Attacus Iorquinii che vedete nel video di Bart.

Tante farfalle, ma Bart Coppens ribadisce come gli animali non dovrebbero mai essere utilizzati per avere maggiori visualizzazioni al proprio video quando non si sa gestirli al meglio

Durante il video che trovate sotto in cui Bart Coppens ci parla della sua tragicomica situazione, Bart ci tiene a specificare come la vicenda sia frutto di un caso fortuito derivato dalle misure straordinarie prese durante la diffusione del coronavirus a livello globale. L’entomologo divulgatore infatti critica aspramente tutti coloro che per ottenere maggiori visualizzazioni ai loro video filmano la propria casa piena di animali. Di solito questi animali poi sono esseri attorniati da un manto di terrore e pericolosità all’interno del senso comune: tarantole, serpenti, ecc. Chiunque utilizzi animali e se li faccia arrivare tramite il mercato delle importazioni per ottenere facili visualizzazioni e “mi piace” è considerato ridicolo e irresponsabile da parte di Coppens. Bisogna sempre essere accorti in tutto quello che si fa e ospitare animali solo nel numero che si è in grado di gestire al meglio per la loro salute.

L’inaspettato successo dopo il video in cui Bart Coppens parla della sua esperienza con le farfalle durante le restrizioni adottate per la diffusione del coronavirus

Dopo aver pubblicato il suo video sul suo nuovo esercito di farfalle personale, che potrebbe anche rivelarsi utile forse in caso di apocalisse da coronavirus, il canale youtube e il profilo di Bart Coppens hanno attirato l’attenzione di molti.

Bart, ricercatore ed entomologo, si occupa da tempo di divulgazione su youtube per tutto quello che riguarda il mondo degli insetti. Ma tutto questo successo non lo aveva mai ricevuto. Anche il suo profilo Facebook si è popolato di numerose richieste di amicizia, raggiungendo il limite dei 5000 amici imposto dal noto social network. Il commento serafico di Bart a tutto questo è stato:

«Oh man.. what am I in for ? What have I done, they were just moths»

Hai ragione anche tu, Bart, sono solo farfalle.

Di seguito trovate il video in cui Bart illustra la sua situazione durante la quarantena. Nel mentre ci illumina con maestria anche sul mondo delle farfalle, il loro allevamento e il suo lavoro.

Bart Coppens alle prese con il suo “esercito” di farfalle Attacus lorquinii durante la quarantena causata dall’emergenza del coronavirus

di Eleonora D’Agostino

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