Benvenuti nell’universo cinematografico di Movie Award. Faremo un viaggio a Cannes alla scoperta del film che ha consacrato i fratelli Coen con la Palma d’oro. Parleremo di Hollywood, di mercificazione dei talenti e di scrittura. Abbiamo dedicato questa puntata a “Barton Fink” dei fratelli Coen
7 anni prima del cult “Il grande Lebowski” con cui entrarono nella leggenda i fratelli Coen portarono al cinema “Barton Fink”. Un film complesso e dalle mille sfaccettature con protagonista il loro attore feticcio John Turturro qui alla sua prima grande interpretazione. Al centro della storia il problema del blocco dello scrittore che aveva colpito realmente i Coen durante la stesura di “Crocevia della morte”.
“Barton Fink”, la mercificazione hollywoodiana e il blocco dello scrittore
Con “Barton Fink” i fratelli Coen hanno mostrato al mondo il loro infinito talento. Lo hanno fatto con una storia che si muove su più livelli attraverso le avventure tragicomiche di uno sceneggiatore. Da un lato infatti i due registi americani, famosi per le loro commedie sofisticate, usano il loro film per una spietata critica al sistema dell’industria hollywoodiana. Dall’altro invece offrono la perfetta allegoria del mestiere dello scrittore con tutti i suoi traumi come il blocco creativo. Il risultato è un lungometraggio sospeso tra realtà e immaginazione.
La vittoria a Cannes e il caso Kieślowski
Quando la giuria presieduta da Roman Polański assegnò la Palma d’oro a “Barton Fink” fece qualcosa d’incredibilmente sorprendente. I Coen infatti all’epoca era quasi sconosciuti e poco quotati ma l’occhio di Polański, come dimostrerà la loro carriera cinematografica, ci vide lungo. Tuttavia la critica si divise perchè quell’anno c’era in concorso come favorito “La doppia vita di Veronica” del grande regista Krzysztof Kieślowski. Il maestro polacco venne premiato dalla stampa con il FIPRESCI e dalla giuria ecumenica ma non fu stranamente considerato per i premi principali.
Stefano Delle Cave