Il beach volley ha fatto il suo esordio ai Giochi Olimpici nell’edizione di Atlanta 1996 e l’Italia è sempre riuscita a qualificare almeno una coppia in tutte le rassegne a cinque cerchi. Scopriamo insieme i risultati delle coppie azzurre alle Olimpiadi e quali sono le prospettive della Nazionale italiana per Tokyo 2020.
Il Beach Volley ai Giochi Olimpici
ll beach volley è stato inserito nel programma olimpico nell’edizione di Atlanta 1996. Per la verità, la disciplina era presente anche all’Olimpiade di Barcellona 1992, ma in quell’occasione era semplicemente sport dimostrativo. Per quanto riguarda il femminile, non si può non nominare la coppia statunitense composta da Kerri Walsh e Misty May-Treanor. Le due hanno conquistato ben tre titoli olimpici consecutivi (Atene 2004, Pechino 2008 e Londra 2012). Una curiosità riguarda un altro atleta a stelle e strisce: Karch Kiraly è l’unico giocatore al mondo ad aver vinto l’oro olimpico sia nella pallavolo (a Los Angeles 1984 e a Seouk 1988) sia nel beach volley (ad Atlanta 1996). La Nazione che vanta più podi è invece il Brasile con 13 medaglie complessive, di cui sei al maschile (2 ori, 3 argenti, 1 bronzo) e sette al femminile (1 oro, 4 argenti, 2 bronzi).
La storia della Nazionale italiana alle Olimpiadi
La Nazionale italiana di beach volley non può certo vantare la tradizione brasiliana, ma il Bel Paese è sempre stato presente alla rassegna a cinque cerchi. I portacolori azzurri ad Atlanta 1996 sono stati Andrea Ghiurghi e Nicola Grigolo in campo maschile e Annamaria Solazzi e Consuelo Turetta in campo femminile. L’esordio non fu dei migliori, dato che entrambe le coppie conclusero al 13esimo posto, non riuscendo a superare il primo turno. Ma già ai Giochi di Sydney 2000 i piazzamenti tricolore migliorarono. Al femminile l’Italia riuscì a qualificare due coppie: Daniela Gattelli e Lucilla Perrotta si fermarono agli ottavi portando a casa il nono posto, mentre Laura Bruschini e Annamaria Solazzi si avvicinarono alla zona medaglie concludendo al quinto posto. In campo maschile invece, la coppia composta da Maurizio Pimponi e Andrea Raffaelli venne subito eliminata, concludendo al 19esimo posto.
Le due Olimpiadi successive rappresentano dei passaggi a vuoto della nostra Nazionale, che non riuscì a qualificare coppie di entrambi i sessi. Infatti, nessuna coppia maschile riuscì a qualificarsi per le Olimpiadi di Atene 2004, mentre al femminile ci riprovarono Gattelli/Perrotta, che vennero però sconfitte da Cook/Sanderson ai quarti di finale. A Pechino 2008, fu invece la Nazionale femminile a non qualificarsi, mentre Riccardo Lione ed Eugenio Amore si fermarono ai gironi del torneo maschile. La ripresa c’è però a Londra 2012, che ha visto la partecipazione di Paolo Nicolai e Daniele Lupo, classificatisi quinti dopo essere stati sconfitti ai quarti dagli olandesi Nummerdor-Schuil. Stesso piazzamento per Greta Cicolari e Marta Menegatti, sfortunate nel trovare ai quarti proprio May-Trainor/Walsh che poi avrebbero vinto il terzo oro.
Rio 2016: la medaglia di Nicolai/Lupo e le vicissitudini di Menegatti
L’edizione dei Giochi Olimpici 2016 è quella che ha riservato le maggiori sorprese alla Nazionale italiana, tanto in positivo quanto in negativo. La consolidata coppia Nicolai/Lupo conquista una meravigliosa medaglia d’argento. Gli azzurri hanno superato due coppie russe (ai quarti Barsouk/Liamin e in semifinale Krasilnikov/Semenov), arrendendosi solo nell’atto conclusivo ai padroni di casa Alison/Bruno-Schmidt. Buon piazzamento anche per l’altra coppia maschile, composta da Adrian Carambula e Alex Ranghieri, eliminati agli ottavi proprio dai connazionali.
Diverso il discorso in campo femminile. Marta Menegatti ha preso parte alla sua seconda Olimpiade, questa volta assieme a Viktoria Orsi Toth. Quest’ultima però è stata sospesa per la positività ad un test antidoping fatto un paio di settimane prima dell’esordio olimpico. Viki è rientrata immediatamente in Italia e ad affiancare Marta è arrivata Laura Giombini, che tra l’altro ricopre lo stesso ruolo di Menegatti. Giombini ha rispolverato dunque il proprio passato da giocatrice a muro, mentre Menegatti ha cambiato zona del campo e dopo due soli allenamenti la nuova coppia è scesa in campo. Superata la fase a gironi, le azzurre sono state eliminate agli ottavi dalle statunitensi Ross/Walsh, terminando al nono posto.
Il beach volley azzurro per Tokyo 2020
L’emergenza coronavirus ha fatto sospendere il World Tour di beach volley e mette a rischio anche i Giochi Olimpici di Tokyo 2020. In ogni caso, Paolo Nicolai e Daniele Lupo, rientrati dalla tappa di Doha con il bronzo al collo, hanno già in tasca la qualificazione a cinque cerchi. La coppia azzurra infatti, si è assicurata il biglietto per i Giochi nipponici al preolimpico svoltosi lo scorso settembre in Cina. In quello stesso torneo hanno sfiorato il pass olimpico Marta Menegatti e Viktoria Orsi Toth, tornate a giocare insieme dopo la squalifica di due anni scontata da quest’ultima. Le azzurre si trovano in questo momento al 13esimo posto del ranking olimpico e quindi in zona qualificazione a Tokyo 2020. Il margine sulle inseguitrici però non è ampio, anche perchè di fatto Marta e Viki sono ripartite da zero punti, vista l’assenza di due anni come coppia.
Il movimento azzurro dietro a Nicolai/Lupo e Menegatti/Orsi Toth
La cattiva notizia è che dietro alle due coppie ormai storiche della Nazionale italiana non vi sono molte alternative. Va fatta però una distinzione tra il settore femminile e quello maschile. Tra le donne il problema è la mancanza di beacher: la Federazione negli ultimi anni ha creato un progetto che sostanzialmente ruota attorno a Menegatti, senza però far crescere delle giovani che in futuro possano fare bene nei tornei internazionali. Ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 dunque non si vedranno altre azzurre oltre a Marta e Viki.
In campo maschile invece, si è sciolta la coppia Ranghieri/Carambula. A quel punto si sono separate le strade anche di Marco Caminati e Enrico Rossi, terza coppia del movimento azzurro. Caminati ha iniziato a giocare con Ranghieri, coppia che però si è divisa a sorpresa poco prima delle Roma Beach Finals 2019. A questo punto, visto il complesso sistema di qualificazione olimpica, è difficile pensare che Caminati e Ranghieri possano avere una chance per Tokyo. Stanno invece facendo bene, anche oltre le aspettative iniziali, Adrian Carambula ed Enrico Rossi. I due hanno ben figurato alle Finali di Roma dello scorso anno e facendo bene nelle prossime tappe di World Tour potrebbero recuperare quelle quattro posizioni nel ranking che permetterebbero loro di qualificarsi a Tokyo 2020. Ciò dipenderà naturalmente dalle decisioni che prenderà la FIVB in considerazione della sospensione dei tornei.
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