
Era il 1970 quando la storica band britannica The Beatles annunciava il proprio scioglimento. Tra lo stupore e lo sconcerto generale, senza tour di addio o concerti che potessero donare ai fan un ultimo saluto a chi li aveva per anni accompagnati con le note di quelli che diventeranno alcuni tra i classici più ascoltati della storia della musica, il gruppo si divideva.
Fu poi Paul McCartney, qualche tempo dopo, ad ammettere che quella comunicata il 10 aprile del ’70, fosse in realtà una decisione presa già da tempo, che non aspettava altro che essere divulgata. Un mese dopo, i Beatles rilasciavano quello che sarebbe stato il loro ultimo album: Let it Be.

Era l’8 maggio quando il disco uscì ufficialmente. Nonostante i tentativi di Ringo Starr di ricucire vecchie ferite ormai profonde tra i componenti, non ci fu verso di rimettere in piedi una dei più straordinari gruppi musicali della storia. Paul McCartney insisteva per riprendere i live, scontrandosi spesso con John Lennon, che desiderava intraprendere una carriera da solista, e con George Harrison, il membro della band che si oppose con più fermezza ai concerti dato il poco spazio concesso alle sue composizioni.
Insomma, era giunta, senza possibilità di ritorno, la fine di un’era. E i Beatles riuscirono ad uscire di scena in grande stile: l’album infatti si rivelerà un successo tra il pubblico, nonostante gli aspri commenti della stampa e dei critici musicali. Le registrazioni, iniziate il 2 maggio negli studi cinematografici di Twichenham (con l’intento di realizzare un documentario diretto da Michael Linsday-Hogg), erano caratterizzate da un’ondata di cambiamento musicale.
I Beatles infatti, intendevano ritornare alle origini, abbandonando sovraincisioni ed effetti di studio per trasmettere al pubblico una musica spontanea, vera e libera da ogni costruzione.
Ed ascoltando attentamente le voci, forse stanche ormai per una collaborazione colma di astio e discussioni, ma sempre piene di passione e sentimento, e quelle tracce che raccontavano di un universo che sembrava appartenere solo a loro, e che ammorbidirono il naufragio che i Four Fab stavano affrontando, quel che si riesce a percepire è il canto di una delle sirene più maestose di tutti i tempi.
Un canto che, oggi, dopo 50 anni, è ancora possibile ascoltare e che, probabilmente, non si spegnerà mai.

Qui le tracce dell’album:
Lato A
Two of Us (Lennon-McCartney)
Dig a Pony (Lennon-McCartney)
Across the Universe (Lennon-McCartney)
I Me Mine (Harrison)
Dig It (Lennon-McCartney-Harrison-Starkey)
Let It Be (Lennon-McCartney)
Maggie Mae (Lennon-McCartney-Harrison-Starkey)
Lato B
I’ve Got a Feeling (Lennon-McCartney)
One After 909 (Lennon-McCartney)
The Long and Winding Road (Lennon-McCartney)
For You Blue (Harrison)
Get Back (Lennon-McCartney)
Chiara Moccia
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