“Yellow Submarine”: il capolavoro dei Beatles compie 54 anni

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Di Redazione Metropolitan

Il 13 gennaio del 1966, una delle band più in voga del momento e della storia della musica mondiale, lanciava un singolo che sarebbe diventato manifesto di una generazione che stava cambiando: i Beatles presentavano al pubblico “Yellow Submarine” Era il 13 gennaio 1966 quando in radio per la prima volta veniva trasmessa Yellow Submarine. Il colossale brano dei Beatles entrava immediatamente a far parte dell’immaginario collettivo, diventando simbolo di una generazione che stava cambiando e che si stava trasformando.

Il singolo è contenuto nell’album Revolver, il settimo per l’esattezza del gruppo musicale britannico. Presentato dall’iconica copertina di Klaus Voorman, fu un disco spartiacque che sancì il passaggio alla sperimentazione in studio. E fu un successo senza precedenti. I Fab Four con l’album conquistavano critica e pubblico attraverso un’esplosione colorata di suoni, influenze e sperimentazioni.

The Beatles, la cover di Yellow Submarine - immagine amazon.it
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La traccia principale, Yellow Submarine per l’appunto, è scritta da Paul McCartney, in collaborazione con John Lennon e cantata da Ringo Starr. Il brano dà anche il nome a una pellicola cinematografica: nel 1968 infatti, usciva il film d’animazione sui Beatles, diretto da George Dunning, che ebbe un successo planetario. Nonostante Paul McCartney insistesse nello spiegare che la canzone era nata con l’unico scopo di rallegrare le giornate dei bambini, i fan la trasformarono immediatamente in un manifesto.

In un’intervista del 1967, l’ideatore del brano spiega:

“Doveva essere una sorta di favola. E l’unico modo era renderla comprensibile anche dai bambini, ma fruibile da chiunque. Una canzone a più livelli“.

Nonostante le rassicurazioni di Paul, secondo le quali non ci fosse nessun significato nascosto da trovare, i fan iniziarono da subito la caccia alle allegorie. C’è chi la interpretò come un inno alla droga, (anche perché si vocifera che Yellow Submarine fosse proprio il nome di uno degli stupefacenti più in voga al tempo); chi invece l’ha letta come una richiesta di aiuto da parte di quattro giovani ragazzi intrappolati dalla popolarità, dove il sottomarino rappresenta proprio il bunker che loro stessi hanno costruito e dal quale non riescono ad uscire.

Chi invece, ben presto, la fa diventare un simbolo politico, che da subito è presente in tutte le manifestazioni organizzate da giovani attivisti. Una canzone contro la guerra: è così che fu definita dai più. E non c’era da stupirsi quando, durante le manifestazioni contro la guerra in Vietnam, i giovani americani cantavano a squarciagola:

“We all live in a yellow submarine”.

creditphoto: mediainaf.it  Yellow Submarine
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Qualunque fosse il significato reale del brano, che davvero rappresentasse un momento di gioia come più volte ha affermato Paul, un inno alla droga, una richiesta di aiuto o un manifesto contro la guerra, siamo tutti concordi nell’affermare che si tratta di un brano che ha cambiato la storia della musica, di un classico che ancora oggi rappresenta l’adolescenza di tanti e che non passerà mai di moda.

Chiara Moccia