Beatrix Potter, quando gli animali diventano letteratura e arte

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Di Stefano Delle Cave

Nello spazio di LetteralMente Donna di oggi, c’è una donna che ha saputo farsi strada ed eccellere in un epoca segnata dalle discriminazioni di genere verso le donne che non avevano gli stessi diritti e le possibilità degli uomini. La donna è Beatrix Potter e questo è il suo pensiero

“La gente non è migliore dei libri che legge”. È una citazione di Beatrix Potter che ci fa comprendere appieno il temperamento di questa scrittrice e illustratrice vissuta nell’Inghilterra tra 800 e 900′. Parole che non le hanno impedito di raggiungere il successo in un mondo dove la donna aveva ben poche possibilità rispetto ad oggi. La Potter infatti a differenza del fratello ebbe un’istruzione privata nelle mura domestiche ma che non le impedì di coltivare con l’aiuto di apposite insegnanti la sua passione per il disegno e le illustrazioni. Passione che si legò fortemente a quella della natura e degli animali sin da quando era piccolissima e trascorreva le estati immersa nel verde di Lake District. La maggior parte delle sue illustrazioni realizzata da giovanissima, oltre che personaggi di fiabe e racconti, riguarda soprattutto animali domestici come conigli, topi e gattini.

Beatrix Potter e l’ottusità della scienza maschilista dell’epoca

LetteralMente Donna è dedicata a Beatrix Potter, fonte rebelstudio.it
Beatrix Potter, fonte rebelstudio.it

L’amore per la natura e per il disegno portò Beatrix Potter ad interessarsi anche di scienza. In particolare, grazie ai suoi disegni, incominciò ad applicarsi allo studio dei funghi aiutata da uno zio chimico. Grazie alle sue osservazioni al microscopio, alle pittura e ai disegni, la Potter realizzò una dettagliata ricerca scientifica ed un volume intitolato “On the Germination of the Spores of the Agaricineae” in cui descrisse la sua teoria sulla germinazione delle spore da fungo. Quando nel 1897 presentò le sue ricerche alla Linnean Society, la massima istituzione scientifica inglese, dovette scontrarsi con lo scetticismo e il rifiuto dovuto al maschilismo del mondo scientifico dell’epoca che non accettava quanto una donna di quel tempo fosse riuscita a fare. Solo nel 1997 infatti la Linnean Society si scusò con la Potter ammettendo l’importanza delle sue ricerche scientifiche.

Un coniglio che cambiò il mondo dei bambini

Il pregiudizio maschile dell’epoca non le impedì, nonostante la delusione scientifica, di coltivare la sua passione per fiabe e illustrazioni. La Potter aveva già realizzato biglietti di Natale con personaggi fantasiosi e scritto piccole storie inviate ad amici e parenti. Una di quella, inviata al figlio della sua ex governante, aveva come protagonisti 4 conigli di cui uno si chiamava Peter. Incoraggiata dalla governante la Potter decise di realizzare una piccola storia illustrata intitolata “The Tale of Peter Rabbit” in cui appare per la prima volta da protagonista il famoso coniglietto Peter dal panciotto blu.

La storia di questo libro fu tutta in salita perchè venne rifiutato da ben 6 case editrici. Beatrix Potter però non si arrese stampando da sola 250 copie che andarono tutte vendute. Nel 1902 la Frederick Warne & Company decise di pubblicare l’opera con illustrazioni a colori e non più in bianco e nero e in piccolo formato più adatto ai bambini. Il successo di Peter Coniglio fu immediato e spinse la Potter a scrivere ed inventare altre storie come “Nutkin scoiattolo”, “Il Sarto di Gloucester” e “La gatta con gli stivali”. Quest’ultima storia venne in realtà pubblicata postuma solo nel 2016 dopo essere rimasta inedita a causa dello scoppio della prima guerra mondiale.

Una donna controcorrente

Quello di Beatrix Potter è stato il successo di una donna controcorrente che ha vissuto sempre al di fuori degli schemi come dimostra il suo matrimonio con William Heelis a cui la famiglia era contraria e la sua eredità. Grazie ai proventi dei suoi libri infatti la Potter acquistò un enorme tenuta comprendente diverse fattorie nel Lake District che poi ha lasciato al National Trust oltre che la felicità e la gioia di milioni di bambini di tutto il mondo.

Stefano Delle Cave

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