É stato uno dei giochi più importanti della scorsa generazione per aver reintrodotto una forma di game design associata all’action-RPG e per aver creato un nuovo sottogenere: il SoulsLike.
Eccoci qua, 7 anni dopo l’uscita delle versioni oldgen, a parlare di Dark Souls Remastered, titolo rimasterizzato dalla From Software che, con le prime versioni per ps3 e xbox 360, per il suo stile di gioco, aveva stregato tutti i giocatori.
La nuova versione però molto probabilmente deluderà i vecchi fan del gioco, poichè a parte la maggiore fluidità del gioco, non offre novità importanti sul piano contenutistico poichè si è preferito puntare sull’atmosfera di gioco e sulla giocabilità.
SEI MORTO
Dite la verità, quante volte vi siete trovati davanti questa frase? Parecchie eh? Beh la filosofia di gioco non è cambiata e perciò non farò un’inutile quanto noiosa descrizione delle meccaniche di gioco, bensì mi limiterò a sintetizzare quanto più possibile stile e trama di gioco per poi parlare delle novità introdotte.
La giocabilità è rimasta invariata con tutti i suoi pro e contro, anche se ora abbiamo una maggiore fluidità grazie alla stabilizzazione del frame rate (60 frame al secondo). Il gameplay essenzialmente è fatto in modo tale che la pazienza sia ben premiata. Infatti questa è la qualità principale per chi vuole affrontare un gioco che è tarato per essere più difficile mano a mano che si avanza con il gioco. Tentare più volte, morire ripetutamente e ricominciare fino a quando non si riesce a superare un ostacolo sono le basi del gameplay. I controlli risultano così un po’ più reattivi, ma meno di quanto ci si potrebbe aspettare, soprattutto se paragonati a quelli del più recente Dark Souls III. Il personaggio, infatti, risponde bene ai comandi, ma resta legnosetto nei movimenti e nelle azioni, anche a causa di animazioni obsolete e non aggiornate.
Metti il segno di evocazione presto!
Una delle componenti più importanti di tutto Dark Souls (e di tutti i souls in generale) è la componente online. Qui nella Remasterd è stato fatto un comparto online identico a Dark Souls 3, con la possibilità di giocare online fino a 6 giocatori. Ovviamente c’è anche il sistema delle Password, dove inserendo una password appunto è possibile evocare o fare PVP soltanto con le persone che condividono la stessa password. Ovviamente chi viene evocato se è di livello nettamente superiore i suoi parametri vengono ridimensionati rispetto al giocatore che evoca, per bilanciare al meglio il gioco. Per le Invasioni (PVP), gli invasori avranno, rispetto a prima, le fiaschette Estus, anche se di minor numero, con le quali potranno curarsi in caso di danni.
Inoltre è presente anche una modalità Arena per sfide deathmatch tre contro tre.
Le meccaniche di gioco: Quelle sporche, brutte e cattive
Qui iniziamo a parlare delle note dolenti del gioco, ovvero alcune meccaniche che alcuni utenti non amano, che sono subdule e con una necessità di qualche ritocco.
Se pur ci sono stati dei miglioramenti, come la già citata fluidità di gioco che gira a 1080p a 60 frame per secondo anche nelle situazioni più caotiche, compresa nella tristemente famosa Città Infame che nell’originale mostrava dei cali spaventosi, sono presenti dei lag, bug e disconnessioni quasi frequenti e qualche furbetto che durante le invasioni usava il “backstab chaining” (attacchi ripetuti alle spalle) e “reverse roll”. A me è capitato una volta anche un crash del gioco che poteva compromettere i dati salvati.
Tuttavia la mia esperienza di gioco è stata soddisfacente, l’online funziona molto bene e molto meglio rispetto alla versione oldgen, addirittura nel Bosco dei Cacciatori l’online funziona molto meglio, ha comunque i suoi difetti però il sistema regge molto bene un grosso numero di nemici in quella zona.
E che grafica! (No non è vero)
Premetto che nelle Remastered non ci si deve aspettare chissà che miglioramento a differenza dei Remake, ma qui la matrice grafica dell’oldgen è rimasta intatta, per pigriza o meno chi lo sa.
L’unica cosa da dire sulla grafica è che in alcune zone hanno scurito i colori, rendendo difficile l’espolorazione in alcune aree mentre in altre hanno migliorato gli effetti di luci e ombra.
Oh Mia Bela Madunina…
In ogni caso Dark Souls: Remastered riesce a reggersi visivamente su una direzione artistica notevole e sull’ottimo design di nemici e ambientazioni. Comprendere ogni sfaccettatura della trama richiede al giocatore molta pazienza e molta attenzione, spingendolo a ricercare informazioni all’interno di racconti e situazioni che agli occhi dei più distratti possono sembrare confusi e generici. Il suo mondo, cupo come quello di certe fiabe nere, risulta come sempre affascinante, capace di offrire ancora degli scorci davvero suggestivi nonostante gli anni e il restyling imperfetto. Complice un comparto sonoro azzeccato, che contribuisce a rendere più opprimente quella sensazione di magico, ma anche di isolamento, di abbandono, di terrore e pericolo vissuta dal giocatore nel corso dell’avventura, passo dopo passo, respiro dopo respiro.
Nella Remastered è presente anche il DLC Artorias of the Abyss, acclamato dalla critica e nettamente più difficile del gioco normale, una bella sfida anche per i giocatori più esperti.
TROFEI PS4
Il gioco offre 41 Trofei, dei quali 17 nascosti, suddivisi in 18 di bronzo, 20 d’argento, 2 d’oro e 1 di Platino. Per ottenerli bisogna progredire nell’avventura, stringendo Patti, acquisendo le migliori armi, eliminando determinati boss o portando al massimo livello le magie.
Antonio Guercio