Avete presente la DeLorean, la macchina del tempo di “Ritorno al Futuro“? Ieri sera, 19 luglio, ne sono saliti a bordo gli Articolo 31, come Marty McFly e Doc, teletrasportando con sé tutti i presenti al Rock in Roma, direttamente, negli anni ’90 e facendoci fare un nostalgico ma meraviglioso tuffo nel passato.

Un viaggio pazzesco insieme agli Articolo 31 al Rock in Roma

All’epoca andavano di moda la Crystal Ball, i Bob Bons Malizia e le canzoni del cuore venivano ascoltate con un ingombrante lettore CD portatile: alcune di queste cose ce le siamo piacevolmente lasciate alle spalle ma di certo le canzoni degli Articolo 31 non ne fanno parte. E al Rock in Roma, ne abbiamo avuto la conferma più concreta, facendo un viaggio pazzesco insieme a loro.

J-Ax e DJ Jad sono cresciuti, noi siamo cresciuti. Ieri sera, gli adolescenti e i bambini che nel 1996 cantavano i primi singoli tra cui “Un urlo“, brano con cui il duo milanese ha iniziato lo spettacolo, si sono guardati e si sono ritrovati trasformati in quarantenni e trentenni che però, nonostante i primi capelli bianchi, sanno ancora muoversi “tranqi funky“. Per chi è nato e cresciuto negli anni ’90 quanto accaduto nella serata di ieri non è stato solamente un concerto, bensì, un vero e proprio ritorno a quando tutto era più leggero e spensierato. Abbiamo ballato, saltato e cantato a pieni polmoni tutte quelle canzoni come “Domani Smetto“, “Spirale Ovale“, “Senza Dubbio“, “L’Italiano Medio“, e “Fuck You“, che hanno fatto da colonna sonora ai nostri primi amori e ai conseguenti cuori spezzati, ai primi filoni a scuola, ai primi malesseri adolescenziali: insomma, con il ritorno in scena degli Articolo 31 abbiamo celebrato quelle fasi di vita che ci hanno irrimediabilmente segnato. E lo stesso è valso per il disc jockey e il rapper. Proprio quest’ultimo si è mostrato, a più riprese, commosso per aver ripercorso tutta la loro carriera, accolti da un fedelissimo e immutato affetto.

“Non volevamo crescere ma è successo tutto a un tratto”

Sebbene la reunion tra J-Ax e DJ Jad sia avvenuta già da qualche anno, questo ritorno non era stato ancora avvertito realmente: probabilmente, complice la partecipazione all’ultimo Festival di Sanremo, adesso sembrerebbe essersi conclamato. Potrebbe emergere spontanea la fastidiosa domanda “ma non risultano patetici?” La risposta è, no.

DJ Jad e J-Ax sono ben consapevoli del tempo trascorso e, proprio come cantato nella loro “Un bel viaggio“: “Non volevamo crescere ma è successo tutto a un tratto“. J-Ax, ormai, si sballa con il fumo passivo degli spinelli altrui ma continua a cantare “Ohi Maria” e sa fare freestyle ancora meglio di prima. DJ Jad ci sorprende tutti dimostrando d’essere anche un abile rapper, continuando, però, a commentare con lo scratch dei dischi. Gli anni sono passati per tutti, di cose ne sono successe e questo diventa impossibile da negare, così si aggiungono alla scaletta d’esecuzione “Intro” e “Maria Salvador“, brani da solista di J-Ax proprio a testimonianza dell’evoluzione artistica e personale del cantante, prima di concludere con il singolo con cui hanno gareggiato, precedentemente menzionato, nell’esperienza sanremese.

Quel duo che trent’anni fa veniva etichettato come “cool” ma allo stesso tempo “pecora nera” è diventato grande e noi con loro, e consci di ciò, non si risulta ridicoli ricordando la propria giovinezza. Perché le orribili e detestabili mode di noi poveri millennials potranno anche essere nascoste nel cassetto delle cose che non vale la pena ricordare, ma ciò che è destinato a restare, vale la pena riportarlo in auge. E gli Articolo 31, circondati da quanto più amore possibile, valgono ancora la pena.

Articolo di Valentina Galante

Immagini a cura di Ludovica Casula

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