Continuano ad aumentare vistosamente i prezzi della benzina con il self che ha raggiunto quota 2,019 euro a litro. I picchi più alti dei costi si sono registrati al sud dove schizzano i prezzi in Puglia. In questi giorni di ferragosto la Finanza continua i controlli per evitare speculazioni. Dal canto loro i benzinai si sentono vittime dei prezzi imposti dalle loro compagnie mentre le associazioni dei consumatori sono sul piede di guerra. La Codacons, infatti, sta preparando un esposto contro i rincari da presentare a 104 procure nei prossimi giorni.
Benzina, i prezzi sempre più alle stelle
“Il prezzo industriale della benzina depurato dalle accise è inferiore rispetto ad altri Paesi europei come Francia, Spagna e Germania” e i cartelli con i prezzi medi dei carburanti sono “una misura risultata pienamente efficace che ha consentito, in un sistema di mercato, di contrastare la speculazione, dando piena trasparenza e quindi consapevolezza e capacità di scelta al consumatore”. Queste, come riportato dall’Ansa, sono le parole del ministro Adolfo Urso che risponde alla critiche sorte contro il continuo rincaro della benzina. Eppure, nonostante le parole del titolare del dicastero del Made in Italy i prezzi dei carburanti sono aumentati alle stelle in tutte le regioni in Italia. In Puglia, ad esempio, è stata registrata la quota record di 1,969 euro al litro per la benzina in modalità self
Per questo le associazioni a tutela dei benzinai e dei consumatori sono sul piede di guerra e stanno preparando una battaglia contro le nuove misure del governo. L’Assoutenti si è scagliata, in particolare, contro l’iva e le accise imposte dal governo sui carburanti che pesano sulle tasche dei consumatori e che hanno fatto incassare allo Stato la cifra di oltre 2,2 miliardi di euro. Per questo L’Assoutenti ha chiesto contro il rincaro di prezzi della benzina, arrivati alla cifra record di 2,7 euro venerdì scorso sull’A8, l’intervento tempestivo della Guardia di Finanza. La Codacons invece sta preparando un esposto da presentare presso 104 procure per chiedere, spiega il presidente Carlo Rienzi, “alla magistratura di intervenire sui rincari che si registrano in occasione delle partenze degli italiani, aprendo una indagine tesa a verificare la possibile fattispecie di aggiotaggio”
Anche i benzinai si sentono vittime
In questi giorni di Ferragosto sono proseguiti i controlli della Guardia di Finanza contro l’aumento di prezzi che hanno fatto registrare 789 violazioni contestate in 325 casi di irregolarità. I gestori delle pompe di benzina non ci stanno però ad essere considerati speculatori ma si sentono anche essi vittime dei prezzi imposti dalle loro compagnie di appartenenza. In particolare, in questi giorni a La Stampa Stefano Vitale, il gestore della stazione di servizio che ha esposto il costo del carburante a 2,7 euro a litro sulla A8, ha spiegato le sue ragioni puntando l’indice contro la sua compagnia di appartenenza con cui è in causa da anni.
Vitale ha affermato di aver dimostrato, durante i controlli della Guardia di Finanza, che “la benzina verde mi viene venduta a 2.409 euro, cioè un prezzo notevolmente già più alto del prezzo nazionale che è 2.109. e che poi mi viene detto di venderla a 2.009. Mi dica lei a quanto devo venderla allora, se già sono sceso a fare un milione di litri, quando questo impianto ne faceva 10, è chiaro che devo farla pagare 2.7 per coprire tutte le spese di gestione, compresi i 6 dipendenti”.
Stefano Delle Cave